Un pubblico molto numeroso e tantissime presenze internazionali, che favoriscono i contatti commerciali qualificati. Grande la soddisfazione tra le cooperative aderenti a Legacoop Romagna che partecipano alla 40esima edizione di Macfrut in corso a Rimini. Sono una decina le realtà associate che dispongono di un proprio stand all’interno della manifestazione. Ci sono le più grandi e più note come Apofruit Italia e Terremerse che portano in scena i loro marchi più conosciuti – da Almaverde Bio a Solarelli, fino a Comacar. Ci sono le diramazioni commerciali del mondo sementiero, bracciantile e del biologico come L’Ortolano, Sativa, Coviro e Canova. Non mancano un’eccellenza tecnologica nel campo della refrigerazione industriale e della conservazione col freddo come la Frigoriferi Industriali e il settore della ricerca che afferisce in modo unitario alle diverse centrali cooperative. Per non parlare del mondo della cooperazione di consumo, che garantisce una presenza da protagonista con Coop, anche per quanto riguarda la partecipazione al programma degli eventi e delle conferenze specialistiche.
“Uno degli elementi che spicca”, dichiara il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi, “è proprio il carattere dell’internazionalizzazione, una sfida che non era semplice da vincere e di cui ci sentiamo orgogliosamente parte. Macfrut ha superato le frontiere del nostro Paese e ora è un volano che ci permette di competere non più solo a livello europeo, ma addirittura mondiale. E ciò grazie allo straordinario lavoro del Presidente di Macfrut Renzo Piraccini, del Direttore Luigi Bianchi, di tutto lo staff di Cesena Fiera. Le cooperative che partecipano a Macfrut ci confermano che il pubblico dei visitatori e degli espositori, proviene letteralmente dai cinque continenti. I contatti non mancano, siamo certi che sia questa la strada da continuare a seguire, come ha ribadito anche il ministro Lollobrigida. Durante il suo discorso inaugurale ha dichiarato che lil Macfrut, trasferendosi da Cesena a Rimini, ha dimostrato che la gara da vincere non è quella del campanile ma quella del palcoscenico internazionale. Un ragionamento che condividiamo da quando venne fatta la scelta di integrare l’evento nei padiglioni dell’International Exhibition Group e che ha premiato la Romagna, che anche in questo caso ha dimostrato di sapere fare sistema”.