Gli istituti di Vigilanza privata sono pronti a fare la loro parte nell’implementazione dei livelli di sicurezza di alcuni siti strategici, a cominciare dagli ospedali e dai pronto soccorso, teatro di sempre più frequenti aggressioni ai danni del personale medico e infermieristico.
A lanciare la proposta di una sinergia tra la Vigilanza Privata e le Forze dell’Ordine sono le associazioni maggiormente rappresentative del settore, Legacoop Produzione e Servizi, Ass.I.V., ANIVP e UNIV, che ipotizzano la creazione di una cabina di regia unica, in grado di coordinare le attività di sicurezza.
“L’utilizzo della vigilanza privata in sinergia con la pubblica amministrazione- ha aggiunto il Direttore di Legacoop Produzione e Servizi, Andrea Laguardia – è uno degli esempi migliori di come pubblico e privato possono lavorare insieme con l’obiettivo di rendere i servizi pubblici più efficienti a vantaggio dei cittadini”.
“La carenza strutturale di organico tra le Forze dell’Ordine impone un miglior coordinamento e una maggior cooperazione tra pubblico e privato – ha spiegato la presidente di Ass.I.V, Maria Cristina Urbano -. Si tratta di un percorso per step, il primo dei quali deve essere l’introduzione all’interno delle aziende ospedaliere della figura del Security Manager”.
“Questo sistema – ha aggiunto il presidente di ANIVP, Tullio Mastrangelo – consentirebbe allo Stato da un lato di porre un argine al dilagare del fenomeno della violenza negli ospedali, che tra 2020 e 2022 ha visto un’impennata dei casi di violenza, circa seimila, ai danni del personale sanitario. Dall’altro consentirebbe un risparmio alle casse dell’Ente pubblico”.
“Siamo disponibili ad un confronto con tutte le parti interessate – ha concluso il Presidente di UNIV, Annamaria Domenici – purchè qualunque iniziativa propugnata rappresenti l’occasione per porre all’attenzione delle stazioni appaltanti gli aspetti legati al riconoscimento dei livelli retributivi stabiliti dal CCNL di categoria e un corretto impiego del personale in questi servizi che già oggi è riservato alle Guardie Giurate ma vede diversi presidi ospedalieri provvedere con addetti al controllo accessi o portieri.”
Le associazioni hanno inviato al ministro della Salute e al ministro dell’Interno una nota tecnica per esprimere altresì la necessità che le associazioni di comparto siano partecipi “dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitari” istituito dalla legge n. 113 del 2020.