Più di un bene su tre tra quelli confiscati viene utilizzato per lo svolgimento di attività culturali, ricreative o di formazione professionale. Lo ha reso noto il ministero dell’Interno con un comunicato stampa.
Dall’analisi svolta dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) è emerso che su un campione di circa 400 beni destinati agli enti territoriali la maggior parte di questi siano stati utilizzati per scopi sociali ed esigenze connesse alle sedi istituzionali. I progetti vincitori del bando promosso da Anbsc per l’assegnazione diretta di 260 immobili ad enti del terzo settore ha confermato il risultato annunciato sull’utilizzo. Saranno realizzati 68 progetti, il 50% dei quali dedicati ad attività culturali, ricreative o di formazione professionale.
Le restanti destinazioni degli immobili riguardano:
- attività di ospitalità e accoglienza, soprattutto in favore di soggetti in condizioni di fragilità;
- attività di supporto di categorie fragili come le donne vittime di violenza o le persone disabili.
Inoltre, a sostegno delle persone disabili sono stati sviluppati una serie di progetti che hanno previsto lo sviluppo dei percorsi chiamati “Dopo di Noi” per accompagnarle all’emancipazione dal nucleo familiare.