“Siamo vicini alle comunità dell’Emilia-Romagna così duramente colpite dai nubifragi e condividiamo il dolore delle famiglie delle vittime dell’alluvione. I danni alle abitazioni, alle attività commerciali e artigianali, alle coltivazioni, alle spiagge, alle attività produttive e di servizio sono ingenti, non paragonabili con altri eventi naturali del passato, forse solo con il sisma del 2012″. È quanto dichiara il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni al termine di un incontro dedicato a una prima ricognizione dei danni provocati dai nubifragi.
Quelli più consistenti riguardano le attività agricole: nel Ravennate risultano allagati i due terzi dei campi coltivati dalle cooperative bracciantili, una situazione che provocherà una fortissima contrazione delle quantità di beni alimentari prodotti, con danni economici che si rifletteranno lungo tutta la filiera. Costrette allo stop anche alcune cooperative industriali, di trasformazione e la gran parte dei cantieri edili. Stagione a rischio in Riviera, dove si erano da poco concluse le opere di ripascimento delle spiagge ora erose dalla forza delle maree.
Fermi per allagamenti che hanno provocato gravi danni, per le difficoltà del personale a raggiungere il posto di lavoro e per le interruzioni della corrente elettrica, anche negozi Coop e Conad che, tuttavia, assieme a aziende di trasformazione come Granarolo, si sono rese disponibile a donare beni di prima necessità per le popolazioni delle aree alluvionate. Altre cooperative stanno offrendo sostegno alle attività di accoglienza delle persone evacuate e collaborano con la Protezione civile, i Comuni, la Regione nella messa in sicurezza delle realtà più colpite.
“Come cooperazione stiamo facendo e faremo di tutto, anche in coordinamento con le altre forze imprenditoriali, i sindacati e la Regione, per sostenere il ritorno alla normalità”, conclude Montroni. “Occorre che il Governo attraverso una legge speciale e l’Europa mettendo a disposizione il Fondo di solidarietà intervengano immediatamente per fare sì che la cittadinanza e attività importantissime per l’economia, come l’agroalimentare e il turismo, ma non solo, vengano tutelate al meglio e possano riprendere al più presto la vita quotidiana e le attività attivando nel frattempo gli ammortizzatori sociali per chi non può riprendere il lavoro”.