Nasce la comunità energetica cooperativa della bassa Romagna

Faenza — Romagna, 23 luglio 2024 — Si è costituita ufficialmente la Comunità energetica cooperativa della Bassa Romagna e della Romagna Faentina, la seconda delle quattro previste dal piano di Legacoop Romagna per contribuire alla transizione energetica. 

La compagine sociale è formata da sette cooperative aderenti a Legacoop Romagna: Cooperativa Facchini Faenza, Conase, Cab Massari Cab Bagnacavallo, Cab Fusignano, Agrisfera, Nuova Unità. A esse si aggiungono un produttore-persona fisica, Giancarlo Ciani, e un’azienda agricola, il caseificio Fucci.

Il sodalizio è guidato da Luca Leonardi, presidente della cooperativa Facchini Faenza.

La produzione di energia coprirà dieci cabine primarie e la somma delle potenze installate da ogni componente della comunità arriva a quasi 3 megawatt. Ai 1.880 kilowatt prodotti dai nove soci vanno aggiunti 946 chilowatt che vengono messi a disposizione da un produttore terzo per il proprio autoconsumo: quando il suo stabilimento non è operativo, nella giornata di domenica, può fornire l’energia prodotta alla comunità energetica.

«La cooperativa — spiega Emiliano Galanti, responsabile del settore innovazione di Legacoop Romagna— è nata grazie alle risorse messe a disposizione dal bando della Regione Emilia-Romagna, sulla base di un progetto del movimento cooperativo avviato nel 2022 in collaborazione con la cooperativa Ènostra. Sono già ai nastri di partenza altre 2 cooperative nel territorio romagnolo.». 

«Questa iniziativa — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — pone la provincia di Ravenna e la Romagna ai primi posti in Italia fra i territori che stanno promuovendo un modello energetico sostenibile e partecipativo. Ma non solo. Da un lato riafferma il valore del modello cooperativo per la creazione di imprese innovative, dall’altro realizza in concreto il principio della collaborazione tra imprese che hanno deciso di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale». 

Condividi su:
Leggi altri articoli correlati