La pandemia ha colpito, in termini occupazionali, quasi tutte le categorie di lavoratori. Ce ne sono alcune, però, che sono più esposte di altre: tra queste figurano sicuramente i giovani, che spesso entrano nel mercato del lavoro con contratti di stage o a tempo determinato.
I primi ad essere sacrificati durante questa crisi economica, dunque, sono stati proprio loro: i giovani. Un altro aspetto che li ha coinvolti riguarda la sfiducia nel mercato occupazionale. Durante il lockdown, l’Italia ha subito un evento molto particolare: la disoccupazione, che misura le persone in cerca di un impiego, è diminuita. Lo scoraggiamento ha condotto una parte dei disoccupati, tra cui molti under 29, a smettere di cercare una professione. Come categoria vulnerabile, molti giovani rischiano di entrare in una condizione in cui non studiano né lavorano, anche a causa della mancanza di fiducia verso il mercato lavorativo. Una vera e propria trappola della povertà per chi smette di investire sul proprio futuro professionale. Negli anni l’Italia ha imparato a conoscere questa categoria di giovani: si tratta dei NEET.
scritto da Orizzonti Politici il 19 Ottobre 2020