Sarà discusso durante una prossima riunione del Consiglio dei ministri il ddl del governo che intende disciplinare l’Intelligenza artificiale (IA). Obiettivo della bozza del provvedimento, che una volta approvato dal Cdm sarà trasmesso alle Camere per l’iter legislativo, è quello di garantire un utilizzo responsabile dell’IA, rispettando i diritti fondamentali e le libertà delle persone.
Nell’ambito dei diritti dei lavoratori, il ddl impone che queste tecnologie, anche quando utilizzate nell’organizzazione e nella gestione del lavoro, non usino criteri basati sulla discriminazione dei lavoratori. Con l’istituzione – poi – di un Osservatorio sull’adozione dell’IA presso il ministero del Lavoro, il governo sembra voler monitorare i processi di potenziale stravolgimento dell’ecosistema lavorativo.
Il ddl predispone l’utilizzo dell’IA anche in ambito sanitario: queste tecnologie, in virtù del loro enorme potere computazionale possono contribuire all’efficientamento delle cure, fatto salvo il potere decisionale che resta nelle mani dei professionisti sanitari.
Particolare attenzione è data alla ricerca e allo sviluppo, con la progettazione di una fondazione dedicata al progresso tecnologico allo scopo di promuovere la competitività del paese, e l’allocazione di fondi destinati a supportare startup e PMI innovative nel campo dell’IA e delle telecomunicazioni (90 milioni circa per le prime e circa 50 per le seconde).
La bozza introduce infine la tutela sia del diritto degli autori umani da manipolazioni e appropriazioni indebite ad opera delle IA, sia – sul fronte opposto – il riconoscimento, in alcuni casi circoscritti, delle opere realizzate con l’ausilio di queste tecnologie come da tutelare allo stesso modo di quelle realizzate dagli autori umani.