Rossa per il governo, arancione per il presidente Marco Marsilio. L’Abruzzo, con un’ordinanza di ieri firmata dal suo governatore, passa con effetto immediato in zona arancione causando le ire del governo e del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. La scelta, unilateralmente presa dal presidente Marsilio, non avrebbe ricevuto l’ok dalla cabina di regia nazionale che sta ora valutando l’ipotesi di diffidare la Regione con una lettera di messa in mora. L’Abruzzo resta ad oggi l’unico territorio non ancora incluso nelle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza le quali, pubblicate sulla Gazzetta ufficiale (serie Generale n. 303) di sabato scorso e in vigore fino al 20 dicembre, prevedono il cambio di scenario di rischio per alcune Regioni.
Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria approdano al gradino più basso rappresentato dalle aree gialle. Campania, Toscana, Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano passano invece da zona rossa ad arancione; per loro verranno attuate le misure dell’articolo 2 del dpcm del 3 dicembre scorso. La disposizione in questione prevede che il ministro della Salute, con frequenza almeno settimanale, provveda con un’ordinanza all’aggiornamento del relativo elenco delle Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 3 e sono caratterizzate da un livello di rischio alto (aree arancioni), fermo restando che la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione.
Diffusa inoltre la circolare ai prefetti che, disponibile sul sito del ministero dell’Interno e a firma del capo di Gabinetto Bruno Frattasi, spiega i contenuti del dpcm emanato il 3 dicembre, con un focus sulle previsioni relative all’arco temporale del periodo natalizio. Le disposizioni, in vigore dal 21 dicembre, sono le seguenti:
– divieto di spostamenti, dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, tra regioni o province autonome diverse, indipendentemente dal rispettivo livello di rischio, eccetto per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Nei giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021, sono vietati anche gli spostamenti tra comuni, restando ferme le stesse previsioni che li consentono. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case in altre regioni. Nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, il divieto vale anche per le seconde case in altro comune;
– chiusura, nelle giornate prefestive e festive, degli esercizi commerciali presenti all’interno, oltre che dei mercati e dei centri commerciali, anche delle gallerie commerciali, dei parchi commerciali, delle aggregazioni di esercizi commerciali. Consentite invece, durante i giorni festivi e prefestivi, le attività dei punti vendita di prodotti agricoli e florovivaistici;
– consentite le attività di ristorazione, dalle 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021, solo con servizio in camera. Resta pertanto vietata, in quella giornata, ogni forma di ristorazione negli appositi spazi comuni. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22.00, la ristorazione con asporto;
– ritorno, dal 7 gennaio 2021, delle attività didattica in presenza per il 75% della popolazione studentesca delle scuole superiori;
– consentite le attività, limitatamente alle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo gli itinerari europei E45 ed E55, di somministrazione di alimenti e bevande.
Zona gialla rafforzata con didattica a distanza per scuole medie e superiori e quarantena in ingresso in regione per chi non ha tampone negativo di meno di 72 ore e non vuole sottoporsi a screening una volta entrato. Queste le misure allo studio del presidente delle Regione Molise Donato Toma che, in un’ordinanza attesa nelle prossime ore e già in vigore da domani, prevedrebbe integrazioni alle disposizioni per la sua regione attualmente in zona gialla.