È stato già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (serie generale n. 52), il primo dpcm con misure di contenimento del Covid19 firmato martedì dal presidente del Consiglio Mario Draghi: il testo sarà in vigore da sabato 6 marzo a martedì 6 aprile – tranne per il divieto di spostamento tra regioni, per il momento in vigore fino al 27 marzo-, è stato presentato venerdì scorso alle Regioni e ieri in conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza e da quello per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini. Non esclusi aggiustamenti in corso d’opera in base all’andamento della pandemia, ha precisato il titolare della Salute; atteso nell’arco della prossima settimana, come annunciato dai rappresentanti dei due dicasteri, un primo decreto legge con misure di sostegno per le attività in crisi a causa delle misure di contenimento che dovrebbe concedere ristori per 12 miliardi di euro.
Restano confermate le classificazioni e le norme già in vigore riguardo le zone in bianche, gialle, arancioni e rosse, a seconda della gradazione di rischio, le ordinanze del ministero della Salute che determinano il passaggio in una zona saranno in vigore a partire dal lunedì e per due settimane, mentre ci sono alcune novità più specifiche:
– nelle regioni “zone bianche” (3 settimane consecutive sotto ai 50 casi ogni 100mila abitanti), come attualmente è la Sardegna, dove le uniche regole sono mascherine e distanziamento, sono sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi) e si istituisce un “tavolo permanente” presso il ministero della Salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure;
– in merito alle scuole, quelle in presenza vengono sospese nelle zone rosse fatta eccezione per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali ai quali viene garantita la didattica in presenza; nelle zone arancioni e gialle i governatori regionali potranno sospendere le lezioni in presenza nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico;
– nelle zone gialle, i musei potranno restare aperti nei giorni infrasettimanali, dal 27 marzo anche il sabato e festivi su prenotazione online o telefonica e dalla stessa data saranno riattivati gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto, svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 400 per spettacoli all’aperto e a 200 per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Nessuna novità per palestre, piscine e impianti sciistici che restano chiusi;
– eliminato in tutte le zone il divieto di asporto dopo le 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto mentre resta il divieto di asporto dai bar;
– nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici;
– presso il ministero della Salute viene istituito un tavolo di confronto, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del ministro per gli Affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, che si occuperà di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.