Firmati venerdì 16 aprile dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini i dpcm di nomina di 29 commissari straordinari per la gestione di 57 opere pubbliche considerate strategiche e bloccate per la complessità delle procedure amministrative. Lo ha reso noto lo stesso MIT con un comunicato stampa nel quale ha ricordato che i testi hanno già ricevuto il parere favorevole dalle commissioni parlamentari (vedi ES 12/3/2021) e che comprendono 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per la pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi destinati al Nord, 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud), finanziate per circa 33 miliardi di euro con risorse a legislazione corrente, alle quali vanno aggiunte ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation EU. Per quanto riguarda le tipologie di interventi soggetti a commissariamento, le infrastrutture ferroviarie hanno un valore di 60,8 miliardi – di cui quelle stradali 10,9 miliardi, i presidi di pubblica sicurezza 528 milioni, le opere idriche 2,8 miliardi, le infrastrutture portuali 1,7 miliardi, la metropolitana 5,9 miliardi.
Il commissariamento, viene spiegato nella nota, consentirà ad alcune opere di avviare la progettazione, ad altre l’avvio in tempi rapidi dei cantieri: nel corso del 2021 si prevede l’apertura di 20 cantieri, cui se ne aggiungeranno 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023. Significativo l’impatto sui livelli occupazionali: secondo una valutazione condotta da RFI e Anas e riportata dal dicastero, l’impatto occupazionale delle sole opere ferroviarie e stradali è valutabile in oltre 68.000 unità di lavoro medie annue nei prossimi dieci anni, con un profilo crescente fino al 2025, anno in cui si stima un impatto diretto sull’occupazione di oltre 100mila unità di lavoro.
Per l’esecuzione degli interventi, i commissari straordinari possono assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operano in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto di una serie di principi e di disposizioni, tra cui quelli relativi all’aggiudicazione e l’esecuzione di appalti e concessioni, alla sostenibilità energetica e ambientale, al conflitto di interesse. Inoltre, un ulteriore limite è quello relativo alle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e del subappalto.
“Il ministero monitorerà trimestralmente la realizzazione delle diverse fasi, così da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli – ha commentato Giovannini -. Proporrò nelle prossime settimane una nuova lista di opere da commissariare, ma bisogna ricordare che il commissariamento è un atto straordinario. Per questo, abbiamo elaborato una serie di interventi normativi e procedurali volti a ridefinire le regole esistenti per la realizzazione delle infrastrutture, a partire da quelle previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che sono ora all’esame dei competenti uffici”.