La stabilità degli esecutivi, la centralità degli elettori, del Parlamento e il ruolo di garanzia costituzionale e di rappresentanza dell’unità nazionale del Presidente della Repubblica, rappresentano valori imprescindibili. Sull’autonomia, sì al rafforzamento delle amministrazioni locali e alla valorizzazione della sussidiarietà, ma è al contempo fondamentale gestire il processo di decentramento tenendo conto della crescita delle disuguaglianze sociali e territoriali. Più in generale, sulle riforme, la direzione da prendere deve essere quella della semplificazione, della certezza delle regole, del rilancio degli investimenti e l’eliminazione delle sperequazioni sociali avendo sempre come filo conduttore una sostenibilità che sia volano di sviluppo e non una zavorra paralizzante.
Queste le posizioni espresse dall’Alleanza delle Cooperative nell’incontro con l’esecutivo che si è svolto nel pomeriggio di martedì 30 maggio. Al centro del confronto, le riforme annunciate e messe in cantiere dal governo di Giorgia Meloni, da quelle istituzionali a quella fiscale.
Sul primo fronte, l’Alleanza ha ribadito come la stabilità degli esecutivi e la razionalizzazione del processo legislativo siano fondamentali per le imprese che hanno bisogno di un quadro di governo stabile in grado di realizzare riforme che necessitano di tempi più lunghi della durata media degli esecutivi della storia repubblicana. Ma questa necessità non deve in alcun modo sacrificare alcuni princìpi, in primo luogo il ruolo di garanzia e unità nazionale del Quirinale.
Sull’autonomia, la direzione di un potenziamento delle amministrazioni locali, prevista dal Titolo V della Costituzione, deve avere l’accortezza di non creare spaccature nel paese ampliando le già notevoli differenze territoriali. È inoltre necessario portare a compimento il percorso iniziato anni fa stabilendo con chiarezza la ripartizione di competenze tra Stato centrale ed enti territoriali, evitando conflitti di competenze o sovrapposizioni che finiscono per impantanare l’azione amministrativa.
La riforma fiscale è indispensabile per accompagnare il Paese e le imprese lungo il sentiero di una ripresa solida e duratura e rimuovere le sacche di irrazionalità accumulate nel sistema, eliminando anzitutto la complessità e l’incertezza giuridica dell’ordinamento tributario. Sotto questo profilo l’Alleanza auspica che le riforme puntino sulla semplificazione e una più intensa e decisa riduzione della tassazione sul lavoro e del cuneo fiscale.
La proposta di introduzione di un regime strutturale di aliquota ridotta IRES connessa ad investimenti qualificati deve essere indirizzata a tutte le imprese, senza discriminare tra forme giuridiche e senza pregiudicare soggetti titolari di regimi speciali.