Al via Artes 5.0 – Restart Italy, L’European Digital Innovation Hub co-finanziato dalla Commissione Europea e dal ministero delle Imprese di cui è partner anche la Fondazione PICO, Il Digital Innovation Hub di Legacoop Nazionale. All’evento lancio, ospitato il 5 maggio presso l’Auditorium dell’Inail, sono stati presentati gli strumenti tecnologici e finanziari per accelerare la transizione digitale ed ecologica delle Imprese e Pubbliche Amministrazioni nei settori: salute, energia “verde”, qualità della vita, economia della rigenerazione e della produzione sostenibile, industria creativa e culturale.
Come ha ricordato in apertura Edoardo Gambacciani, D.G. per le politiche del personale e l’innovazione organizzativa di Inail: “Insieme a Centri di competenza, Digital Innovation Hub e imprese tecnologiche, il Polo ha il know how per offrire strumenti e servizi innovativi per accelerare il processo di digital transformation delle Pmi, secondo il paradigma di industria 5.0, ossia sostenibile e resiliente”.
“Dati e ricerche confermano” – ha evidenziato in proposito Maurizio Montemagno, D.G. per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del ministero delle imprese – “che le imprese più resilienti sono state quelle che hanno investito maggiormente nell’innovazione tecnologica”. “Il progetto di oggi”, ha continuato Montemagno, “è nato dall’evidenza che solo mettendo insieme le migliori energie è possibile dare il massimo supporto alle imprese; non si può parlare di innovazione se non si parla anche di sostenibilità ambientale e di economia circolare. I Digital Innovation Hub rappresentano in questa direzione uno snodo fondamentale”.
“Noi abbiamo bisogno di creare un Paese di innovatori, che lavorino insieme”, ha ribadito anche Paolo Dario, direttore scientifico Artes 4.0 Competence Center, Centro di Competenza che “nacque con l’obiettivo di mettere in filiera le migliori ricerche innovative e portarle più vicine possibile al mercato”. Con il Polo Artes 5.0, “Siamo passati a un livello successivo, ossia nazionale ed europeo, e con le idee chiare: la nostra ambizione è non di seguire ma se possibile anticipare. Dobbiamo intuire dove va il mondo, se possibile influenzarlo, ed essere presenti lì dove il futuro sarà fra poco”.
“C’è bisogno di innovare e servono le opportune competenze”, ha chiosato Paola Girdinio, Presidente Start 4.0 Competence Center e componente del Comitato Scientifico della Fondazione PICO: ”Artes 5.0 ha come goal anche questo, la formazione specializzata. L’industria 5.0 ci fa capire come non si possa pensare solo alla tecnologia ma anche ai processi e soprattutto alle persone”.
Diventa fondamentale dunque, soprattutto in tema di robotica, parlare di “responsabilità”. Ma come si costruisce il senso di responsabilità nella robotica? Ne ha parlato Giovanni Di Pino, professore Università Campus Biomedico di Roma, nel corso del suo intervento ad Artes – restart Italy. “La tecnologia è fondamentalmente l’utilizzo di strumenti: una caratterizza della specie umana che invece di adattarsi all’ambiente ha adattato l’ambiente a sé, anche con rischi di responsabilità (non a caso oggi si parla di industria 5.0, con forte attenzione alla sostenibilità)”.
“Non sempre le soluzioni che ci suggerisce la tecnologia sono le migliori, in particolare ci pone dei problemi la robotica, perché è una intelligenza artificiale ed è un attuatore: può compiere azioni”. “Noi oggi utilizziamo la robotica con una serie di strumenti (ad esempio dei visori 3D) che indeboliscono il “loop di controllo”, ovvero come i nostri sensi (visione, tatto, ecc) ci permettono di mandare il comando al nostro corpo per controllarlo. Ciò pone dei seri problemi di responsabilità: quando abbiamo robot controllati a distanza abbiamo un deperimento del senso della responsabilità (si pensi ad esempio ai droni utilizzati in ambito militare)”. “E il senso di responsabilità, anche nell’utilizzo di un robot, ha numerose componenti che vanno tenute bene a mente”. “La tecnologia sta diventando pervasiva nelle nostre vite: questo rischia di portarci verso un nuovo “uomo artificiale”?”. È con questa suggestione e domanda aperta che Di Pino ha concluso il suo intervento, ricordando che il Polo Artes 5.0 – Restart Italy nello sviluppo nelle nuove tecnologie vuole prima di tutto mantenere l’uomo al centro.