Si è costituito ufficialmente il nuovo Flag Veneziano, gruppo di azione locale (Gal) per la pesca e l’acquacoltura, che per il comparto marittimo di riferimento – ossia l’area costiera di Venezia, Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea, Caorle e San Michele al Tagliamento –, dovrà ora predisporre il Piano di azione locale per la prossima programmazione Feampa (Fondo europeo Affari marittimi Pesca e Acquacoltura) 2021/27.
Il documento indicherà le priorità intorno a cui far convergere l’impiego delle risorse europee per il settore e traccerà dunque le linee direttive sulle quali saranno poi sviluppati i bandi per accedere ai finanziamenti. Linee che recepiscono le precise richieste avanzate dai diversi attori del territorio, chiamati nei mesi scorsi a raccolta per la fase di consultazione e sollecitati a indicare bisogni e criticità del territorio.
Con capofila Vegal (Agenzia di sviluppo del Veneto Orientale), sono 14 i partner pubblici e privati del nuovo Flag Veneziano, tra i quali anche Legacoop Veneto. Da subito saranno impegnati nella predisposizione del Piano di azione locale, la cui presentazione alla Regione del Veneto avverrà entro il 10 ottobre.
A rappresentare la nostra associazione, in occasione dell’assemblea costitutiva di lunedì 25 ottobre, la vicepresidente Anna Sara Fasoli. Nel corso dell’incontro è stato sottoscritto l’accordo di partenariato ed è stato nominato il Comitato di indirizzo, che vede eletto presidente Antonio Gottardo, responsabile del settore Agroalimentare e Pesca di Legacoop Veneto e già alla guida del Flag precedente . «Se si intende davvero fare strategia e farci guidare da una visione di futuro – evidenzia Gottardo –, non possiamo non fare i conti con l’impatto diretto significativo delle politiche europee da un lato, dall’altro con gli imprevedibili effetti dei cambiamenti climatici e ambientali che stanno mettendo a rischio il nostro mare e la pesca, come il granchio blu ma non solo. Serve aiutare le imprese ad attraversarli e ad affrontarli».
Due i fronti individuati insieme agli stakeholder territoriali come prioritari nella realizzazione di progettualità finanziate dalle risorse europee, entrambi rimettendo al centro il ruolo del pescatore: quello della sostenibilità ambientale, ad esempio con azioni di sostegno alla transizione energetica delle imprese e dei porti come alla gestione dei rifiuti della pesca e dell’acquacoltura, e quello della promozione di sinergie e interconnessioni tra mondo della pesca e turismo, ad esempio con azioni di sviluppo di pescaturismo e ittiturismo, ma anche di riqualificazione dei borghi pescherecci e delle aree portuali.