Pesca: Nel 2030 oltre 9 prodotti ittici su 10 potrebbero essere di importazione per mancanza di imprese e lavoratori. Alleanza sollecita il governo

Nel 2030 oltre 9 prodotti ittici su 10 sulle tavole degli italiani potrebbe essere di importazione per mancanza di imprese e di lavoratori della pesca. A lanciare l’allarme è l’Alleanza delle Cooperative Pesca e Acquacoltura che partecipa a Roma all’incontro convocato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. 

L’Alleanza punta il dito contro i troppi divieti e le poche misure di sostegno alla pesca italiana che arrivano dall’Europa. 

“L’età media dei pescherecci italiani – ricorda l’Alleanza- e di 31 anni, troppi. La flotta si è ridotta di oltre -20% nell’ultimo decennio, mentre i giorni di pesca fanno registrare un -30%. Diminuisce anche il numero dei pescatori -16% e si stenta a trovare nuovi lavoratori, soprattutto giovani. Sono dati allarmanti che richiedono un cambio di rotta con interventi di sviluppo e rilancio. E invece ci troviamo a fare i conti con politiche europee tutte incentrate su sanzioni e controlli come avviene con il regolamento Controlli e il Piano di Azione”.

 I pescatori italiani, evidenzia la cooperazione,  chiedono di poter pescare con barche più moderne e sicure accelerando l’iter di arresto definitivo del vecchio naviglio e l’acquisto di nuove imbarcazioni, con incentivi per i pescatori più giovani. Ma hanno bisogna anche di meno burocrazia e di normative europee che non rendano di fatto impossibile o anti produttivo pescare. “Il ministro più volte ha dimostrato di essere vicino al comparto, apprezziamo che ci abbia convocati per ascoltare le ragioni del malessere e gli chiediamo di farsi portavoce in Europa delle nostre istanze”, commenta la cooperazione. E proprio in un’ottica di supporto alle imprese, per tenere a freno l’aumento dei costi di produzione e la stagnazione del valore delle produzioni, l’Alleanza chiede di estendere anche alla pesca marittima il regime speciale Iva agricola e rifinanziamento del credito di imposta. 

E sul granchio blu, il grande flagello che ha messo in ginocchio i produttori di vongole del Delta del Po, la cooperazione chiede un commissario con funzioni e poteri speciali.

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