“L’innovazione può essere rifiutata, conosciuta per difendersi oppure conosciuta per sfruttarla. Se decidi di innovare per sfruttarla, devi mutare la tua cultura imprenditoriale, perché non sarà più come prima; soprattutto perché la trasformazione digitale, in impresa, ti permette di progettare non solo ciò che vuoi produrre o il servizio che vuoi realizzare, ma anche il “cosa” produrre. Ti permette di cambiare profondamente il tuo business”.
Così il Presidente della Fondazione PICO Giancarlo Ferrari, in occasione del Social Innovation Campus – il primo Campus italiano sull’Innovazione Sociale – organizzato e ospitato dalla Fondazione Triulza a Milano lo scorso 1 marzo.
“Si veda il caso delle cooperative di piattaforma”, ha specificato Ferrari: “È un esempio che dimostra il perché l’innovazione vada interpretata: possiamo rifiutarla, ma se il nostro cliente e i nostri fornitori usano le piattaforme e gli algoritmi per misurare il nostro prodotto, noi resteremo irrimediabilmente indietro”.
Proprio in tema di piattaforme digitali cooperative Ariel Guarco, presidente dell’International Cooperative Alliance (ICA)- intervenuto al 41esimo Congresso di Legacoop Nazionale il 3 marzo presso l’Auditorium – ha evidenziato: “Abbiamo molti esempi di piattaforme che dimostrano l’efficacia del modello cooperativo applicato a digitale. La trasformazione digitale è un processo globale da cui come cooperazione non possiamo esimerci: siamo i protagonisti della più grande innovazione sociale da 200 anni”.
Non a caso “Ci candidiamo ad essere attori della transizione digitale, che deve essere democratica e mutualistica”, come ha annunciato nel corso del Congresso il neo eletto Presidente di Legacoop Nazionale Simone Gamberini, specificando come la transizione digitale debba: “Valorizzare le sperimentazioni di piattaforme digitali cooperative per diffonderle su larga scala. La nostra risposta dovrà essere il mutualismo digitale, essenziale per il futuro della cooperazione, ma anche per la società nel suo complesso. Per questo la Fondazione PICO ha elaborato un “Manifesto sul neo mutualismo digitale”.
La transizione digitale tuttavia, prima ancora che di strumenti, necessità di molta formazione e di apposite competenze. In proposito Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy, ha annunciato al Congresso Legacoop che il dicastero “indirizzerà sempre più incentivi alla formazione digitale delle imprese”, proprio perché “fondamentali” per lo sviluppo della politica industriale italiana.
C’è poi il tema “di aprirsi a nuove modalità imprenditoriali, di mercato e crescita grazie alla transizione digitale”, come ricordato in un video messaggio di Irene Tinagli, Presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento europeo; si tratta di “un processo particolarmente importante dove intervenire, su cui so che state già lavorando con Hub cooperativi“.
Proprio la Fondazione PICO è il primo Digital Innovation Hub cooperativo. Al momento, grazie al lavoro dei Nodi PICO e al progetto Cooperazione Digitale, “sempre più cooperative, incluse le più piccole, sono in grado di popolare il mercato con servizi innovativi e tecnologie complesse: sinora sono stat* raggiunt* oltre 20.000 tra cooperatrici e cooperatori grazie al progetto”. Si tratta di alcuni dei dati riportati da Katia De Luca e Stefania Farsagli, rispettivamente componente del Board e coordinatrice della Fondazione PICO, durante i lavori pre-congressuali di Legacoop.
Cooperazione digitale è il progetto nato dalla partnership tra Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop, AGCI) e Google.org, la divisione filantropica di Google, per sostenere con 3,5 milioni di euro l’innovazione tecnologica di cooperative e imprese non profit.
Dopo il successo della prima edizione, è stata lanciata proprio in questi giorni una nuova call da 500mila euro a sostegno di progetti innovativi e digitali cooperativi: tutti i dettagli e i contatti sono disponibili in questa pagina.
Il termine per l’invio delle candidature scade il 31 marzo 2023.