L’approvazione da parte dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria della legge “Disciplina in materia di qualità del lavoro e dei servizi alla persona” avvenuta all’unanimità (17 votanti 17 favorevoli) lo scorso 20 febbraio incontra un grande apprezzamento da parte della cooperazione sociale, perché innova il modello di regolazione del welfare regionale puntando sulla tutela dei diritti dei lavoratori, sull’innalzamento della qualità dei servizi di welfare e sul rafforzamento delle politiche pubbliche finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e svantaggiate. Una legge attesa da anni che rende l’Umbria un modello per il Paese.
“La nuova legge – affermano Andrea Bernardoni, presidente di Legacoopsociali, Roberta Veltrini, presidente di Confcooperative Federsolidarietà e Gianfranco Piombaroli, presidente di AGCI Imprese Sociali – rappresenta una svolta epocale perché supera la logica del massimo ribasso nelle gare dei servizi alla persona stabilendo, in modo chiaro e inequivocabile, che le imprese che erogano servizi di welfare saranno valutate e selezionate sulla base dei progetti tecnici e della qualità che riescono a garantire ai cittadini e non sui ribassi fatti pagando meno i lavoratori. La legge inoltre introduce un’altra rilevante novità prevedendo che le USL, i comuni e le altre amministrazioni pubbliche dovranno riservare il 20 per cento delle gare di appalto alle imprese che assicurano l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e svantaggiate. Attribuendo alla domanda pubblica obiettivi di inclusione sociale”.
Questa legge – per le centrali cooperative – testimonia la volontà politica bipartisan di valorizzare il lavoro sociale e di migliorare la qualità dei servizi di welfare della nostra regione. Adesso questa volontà dovrà trovare una concreta applicazione nei comportamenti delle amministrazioni pubbliche a partire dalle gare di appalto che saranno pubblicate nei prossimi mesi.
“Vogliamo ringraziare per il lavoro svolto in questi mesi i consiglieri regionali che, senza guardare agli schieramenti ed alle appartenenze politiche, hanno lavorato alla legge. Auspichiamo – concludono – che l’indirizzo politico fornito dall’Assemblea Legislativa orienti anche i comportamenti della Giunta Regionale, delle USL e dei comuni della nostra regione che nelle prossime settimane saranno chiamati ad adeguare i contratti e le convenzioni con le cooperative sociali riconoscendo i maggiori costi legati al recente rinnovo del contratto collettivo di lavoro della cooperazione sociale”.