Il monitoraggio sullo stato dell’arte dei progetti del PNRR e del PNC svolto nel corso di questi giorni dal Governo inizia a rivelare diverse criticità. Il Sole 24 Ore riporta che le opere non realizzabili entro il 2026 ammonterebbero, secondo le prime stime, a circa 40 miliardi di euro.
I rischi maggiori si riscontrano nella realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, delle telecomunicazioni e delle opere affidate agli enti locali.
I fattori di criticità maggiormente evidenziati sono i seguenti: imprevisti di natura geologica, incompatibilità ambientali, slittamento della realizzazione di alcuni lotti, assenza di autorizzazione paesaggistica, difficoltà nel reperire i materiali, allungamento dei tempi, ulteriori modifiche/integrazioni richieste dalla Sovrintendenza speciale, incrementi di costo in esito al PFTE. Alle criticità di natura autorizzativa e procedurale si aggiunge lo slittamento dei tempi delle gare e il rispetto della timeline per le aggiudicazioni.
Il documento finale che illustra la situazione delle opere non realizzabili da presentare alla Commissione UE dovrebbe arrivare entro la fine di dicembre. Eventuali risorse liberate verrebbero destinate principalmente al settore dell’energia ma anche del turismo.