PNRR: Alleanza delle Cooperative a PD, serve collaborazione pubblico-privato e pieno coinvolgimento parti sociali; bene prevalenza investimenti su sussidi, ma attenzione a settori colpiti dalla pandemia e al Sud

Roma, 6 aprile 2021 – “Un’efficace implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede, oltre all’avvio di riforme indispensabili per modernizzare il Paese e ad una logica di collaborazione tra pubblico e privato, in particolare privato sociale, una governance adeguata, con una gestione non affidata a task force, bensì realizzata con una logica e dispositivi di partecipazione strategica e operativa sia dei vari livelli istituzionali sia delle parti sociali; le indicazioni dalle commissioni parlamentari, sembrano riferirsi al coinvolgimento degli enti locali”.

A dirlo è Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome dei Copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni schiavone, nel corso dell’incontro di oggi con la Segreteria del PD.

“Vedremo -ha aggiunto Lusetti- quali delle indicazioni di Camera e Senato verranno recepite dal Governo nel piano che si invierà a fine mese; in ogni caso ci preme sottolineare alcuni punti: la centralità del MEF, e principalmente della Ragioneria generale dello Stato, assieme a Ministeri di riferimento come centri di spesa, da un lato, garantisce controllo e monitoraggio delle risorse, dall’altro, però, rischia di sacrificare una dialettica partenariale; il rafforzamento della PA, anche grazie alle risorse del PNRR, deve essere improntato alla qualità delle assunzioni, che non devono preludere ad un’internalizzazione dei servizi, e alla modernizzazione e sburocratizzazione della macchina amministrativa; bene che questo Governo espliciti maggiormente i progetti in termini di target, tempi, con le ipotesi usate per dettagliare i costi, ma per avere un quadro chiaro degli investimenti è necessario dettagliare anche la loro ricaduta territoriale; sul Mezzogiorno, è importante che il PNRR dia priorità al riequilibrio territoriale del Paese, e quindi la clausola del 34% della spesa deve essere rispettata tra tutte le missioni del piano, considerando la fiscalità di vantaggio come uno degli strumenti utili a questo fine”.

Per quanto riguarda l’aggiornamento dei criteri di definizione del Piano, l’Alleanza condivide la prevalenza della logica degli investimenti rispetto ai sussidi, indicando però la necessità di conservare alcune aree di intervento eccezionale: i settori produttivi più colpiti dall’emergenza; la transizione digitale ed ecologica; il contrasto alla povertà; il Sud e le aree interne.

“Gli investimenti -ha sottolineato Lusetti- costituiscono la strada maestra per la ricostruzione del Paese e il riavvio di un ciclo di sviluppo che ne modernizzi strutture e società, nel segno della sostenibilità e dell’inclusione sociale. Questo significa, investire in infrastrutture materiali e manutenzioni, ma pure in infrastrutture sociali e culturali; adottare, come criterio di selezione dei progetti e delle misure, l’obiettivo della massima occupazione possibile; assicurare un’ampia partecipazione del sistema produttivo italiano, non solo dei grandi players pubblici e privati; accompagnare agli investimenti pubblici un nuovo ciclo di investimenti privati”. 

A tale proposito, l’Alleanza delle Cooperative ha ricordato che fin da marzo 2020 ha elaborato un Piano nazionale della sostenibilità presentato a Governo, istituzioni e forze politiche. Negli ultimi mesi, in linea con i criteri di volta in volta elaborati dalle istituzioni e lungo gli assi strategici da queste indicati, il sistema cooperativo ha predisposto 40 progetti, e adesso propone 7 “progetti pilota”, i più coerenti con le logiche del Piano.  

 

I 7 progetti pilota

Mutualità digitale – Costituzione di piattaforme digitali a proprietà cooperativa per offrire ai soci beni proprietà dei dati e servizi a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato.

Comunità energetiche e autoconsumo  Contribuire al potenziamento infrastrutturale delle aree marginali con la costituzione di comunità energetiche cooperative.

Economia circolare e bioeconomia – Valorizzazione dei residui produttivi (tra cui residui agricoli e della pesca e residui di demolizione) e promozione prodotti bio-based e bioenergie

Digitalizzazione dei Beni Culturali – Creare valore lungo tutta la filiera che porta alla tutela e alla fruizione del bene ed oltre, fino alla produzione artistica e creativa innovativa.

Città accessibili: abitare, cura e cultura – Promuovere l’incremento di edilizia residenziale sociale con forme digitali di servizi di assistenza e cura alla persona e hub culturali e creativi.

Potenziamento offerta e domanda dei servizi per l’infanzia – Collegare il sostegno garantito dal bonus alle famiglie per l’accesso ai nidi e ai servizi educativi alla spesa in servizi erogati da imprese sociali e cooperative sociali.

Salute di comunità: – Costruire un percorso unitario che parta dai medici di base e si articoli lungo tutta la filiera dell’assistenza sanitaria e sociale territoriale, basata su tecnologie e forme di finanziamento, pubbliche ed individuali.

 

 

Condividi su:
Leggi altri articoli correlati