Riuscire a integrare l’organizzazione delle misure strutturali proposte insieme alla digitalizzazione dei processi e a un pressante coordinamento dei soggetti coinvolti potrebbe far compiere al settore turistico quel passo decisivo verso una crescita che si autoalimenti nel tempo. Non è una sfida impossibile. L’analisi di Salvatore Zecchini
Nell’ultimo decreto Ristori si assiste all’ennesima pioggia di aiuti, di cui parte rappresentano una compensazione sempre più selettiva e parziale delle perdite subite da imprese e lavoratori per effetto delle restrizioni sanitarie, e parte una prima attuazione di alcune misure comprese nel Pnrr.
Il settore turistico risponde appieno a questa caratterizzazione: decontribuzione previdenziale per le imprese del settore, aiuti su canoni di affitto, bollette elettriche e Tari, e un’indennità ai lavoratori stagionali in difficoltà, da un lato, creazione di un Fondo da 100 milioni per sostenere le imprese dei comprensori sciistici, un altro di 50 milioni per i comuni con siti riconosciuti da Unesco, ed aumento delle garanzie sui prestiti per gli investimenti delle Pmi del settore, dall’altro lato.
FONTE https://formiche.net/ A CURA DI Salvatore Zecchini | 25/05/2021 –