Pnrr in Romagna, “un’opportunità per il territorio e una sfida d’innovazione per la pubblica amministrazione”

La Camera di commercio della Romagna è a disposizione delle amministrazioni locali per l’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR

Le Camere di commercio possono dare il proprio contributo agli enti locali, titolari dei programmi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per l’attuazione di progetti: lo stabilisce il decreto legge Recovery (decreto legge 152/2021). Il tessuto imprenditoriale italiano, compreso quello delle nostre province è composto prevalentemente da piccole e medie imprese e il sistema camerale, attraverso la propria rete è in grado di raggiungerle più agevolmente.

In particolare, viene illustrato, “le Camere di commercio e gli enti del sistema camerale presenti sui territori possono fornire supporto tecnico-operativo nella messa a fuoco di bisogni e soluzioni e nella definizione delle proposte progettuali, oltre a strutturare partnership e sinergie per la fase di realizzazione di quelle azioni che si pongono l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico locale, nel segno di una transizione verde e digitale, che sia anche giusta, cioè che coinvolga il mondo delle imprese verso obiettivi di equilibrio sociale e di patto di sostenibilità intergenerazionale”.

“Sia a livello regionale, che a livello provinciale e cittadino, le Camere di commercio rappresentano un partner istituzionale che offre una presa diretta con il mondo dell’impresa e un patrimonio di informazioni e dati, la cui analisi è elemento integrante chiave di ogni scelta politica e operativa di sviluppo socioeconomico dei territori – viene rimarcato -. L’approccio di partnership territoriale ispira l’operato delle Camere di commercio – la cui governance è multistakeholder – e rappresenta un elemento abilitante e un valore aggiunto nell’ambito del Pnrr, dove la dimensione strategica e di patto territoriale sono i presupposti non solo del design, ma anche della realizzazione dei progetti”.

La Camera di commercio della Romagna, viene specificato, “realizza questo approccio di partnership territoriale con la piena disponibilità a supportare Istituzioni e territori attraverso dati e analisi strategiche e la messa a disposizione dell’esperienza di progettazione europea dell’azienda speciale CISE, per la messa a fuoco di concrete proposte progettuali nei bandi destinati alle nostre città”.

“Gli strumenti di dialogo e collaborazione istituzionale aumentano l’efficacia degli interventi sul territorio, tanto più quando le opportunità di investimento assumono le caratteristiche del Pnrr: priorità definite, tempistiche concentrate e necessità di un forte governo orientato ai risultati e al loro monitoraggio in corso d’opera. Con questa consapevolezza, mettiamo le nostre conoscenze e competenze al servizio delle città del nostro territorio”, è la proposta del segretario generale della Camera di commercio della Romagna, Roberto Albonetti, che ha la direzione dell’azienda speciale Cise.

Per il Pnrr Italia, l’Unione europea ha stanziato 191,5 miliardi di euro, integrati con ulteriori 30,6 miliardi di euro del Piano Complementare, finanziato direttamente dallo Stato, per un totale di 222,1 mld di euro di risorse per progetti di ripresa e sviluppo. Le amministrazioni territoriali sono chiamate a gestirne una quota importante: secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio si tratta di 66-71 miliardi di euro, approssimativamente il 34,7-36,9% del totale delle risorse destinate all’Italia. Secondo stime dell’Anci, i Comuni potrebbero gestire intorno ai 40 miliardi di euro.

“Tutti gli interventi previsti devono essere realizzati entro il 2026 e sono sottoposti ad un monitoraggio particolarmente stretto, per assicurarne l’effettiva messa in opera ed efficacia – viene sottolineato -. Sono proprio le peculiarità di gestione dei progetti che saranno sostenuti dal Pnrr a porre una sfida di innovazione alle amministrazioni locali: i finanziamenti sono infatti vincolati, non a programmi di spesa, ma a contratti di performance. Servono, quindi, gli strumenti del project management e un nuovo e forte orientamento al risultato e all’impatto, compreso quello sociale che si associa al principio minimo del “do no harm” sull’ambiente e punta al cambiamento trasformativo lungo le direttrici delle transizioni gemelle, verde e digitale”.

“Attraverso il proprio impegno istituzionale e l’operato dell’azienda speciale Cise, la Camera di commercio della Romagna è stata tra i primi attori a promuovere sul territorio il tema dell’innovazione responsabile e dei suoi strumenti: mettiamo questa esperienza al servizio del territorio – continua Albonetti -. È una esperienza maturata in buona parte nell’ambito di progetti europei, che abbiamo coordinato in questi anni e che hanno promosso all’interno una solida cultura di project management”.

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