PNRR, Legacoop: recuperare ruolo delle imprese e del partenariato pubblico-privato per accelerare la spesa

Roma, 4 luglio 2023 – “Continuiamo a ritenere il PNRR un’opportunità per il Paese e un nodo cruciale per il futuro della UE. Il Piano è infatti il prodotto di una stagione di politiche europee nel segno della solidarietà e di investimenti per lo sviluppo, innescate dall’emergenza pandemica, che vanno confermate soprattutto nell’imminenza della riforma della governance economica della UE. Ma per superare le criticità evidenziate dal meccanismo di attuazione seguito fino ad ora serve un cambio di passo. Occorre recuperare il ruolo delle imprese e del partenariato pubblico-privato per realizzare i progetti ed accelerare la spesa. La cooperazione può fare la sua parte sia dal punto di vista strategico sia apportando le proprie capacità imprenditoriali con le filiere verticali ed orizzontali – agroalimentari, della distribuzione moderna, dell’industria, della cultura, del welfare, della transizione energetica – in molti progetti partecipativi di rigenerazione urbana, sociale e culturale. Possiamo inoltre coadiuvare sui territori la pubblica amministrazione che, da sola, non è in grado di garantire l’animazione economica e sociale indispensabile ad un pieno assorbimento delle risorse”.

Ad affermarlo è il Presidente di Legacoop, Simone Gamberini, nel suo intervento di apertura della Direzione nazionale seminariale sul tema “Il PNRR come opportunità per la crescita e la coesione sociale. Una sfida per la cooperazione“, a cui hanno partecipato il ministro per gli Affari europei Raffaele FItto; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle Province italiane (UPI); Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore ANCI per le città metropolitane; Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.

Il Presidente di Legacoop ha anche rimarcato come l’attuazione del PNRR “dovrebbe rappresentare la concreta realizzazione di una stagione di riforme, investimenti, crescita ed inclusione sociale”, indicando anche la necessità “di integrare in un’unica strategia PNRR e fondi della Politica di Coesione 2021-2027 (pari a 75 miliardi di euro) soprattutto per favorire la crescita del Sud; di aprire il confronto sul funzionamento dei servizi che una serie di investimenti infrastrutturali genereranno nel prossimo futuro; di assicurare maggiore trasparenza, informazione ed utilizzo degli opendata”.

“Vogliamo inoltre segnalare – ha aggiunto Gamberini – che, dalla ricognizione avviata da mesi sull’andamento della spesa delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, risulta ancora bloccata l’assegnazione alle Regioni di una quota di 25 miliardi, dei quali oltre 22 al Sud. Auspichiamo che si possa chiudere celermente la ricognizione per far partire al più presto il riparto del Fondo: tante imprese spesso cooperative sono in attesa di quelle risorse con progetti già avviati e in parte finanziati e l’attesa in talune realtà rischia di essere insostenibile”.

“Il PNRR è un tema di interesse nazionale”, ha commentato il ministro per gli Affari europei Fitto, “riuscire a realizzarlo o meno non è una sfida per il governo ma per il Paese. Bene l’iniziativa di oggi della Direzione Legacoop: siamo di fronte a scelte complesse e serve la partecipazione di tutti, incluse parti datoriali”.

Secondo De Pascale “il Piano è un’occasione per le imprese virtuose, come le cooperative, di mettere in campo le proprie competenze, innovarsi e consentire alle pubbliche amministrazioni di realizzare i progetti”.

“Su molti aspetti del PNRR, il ruolo della cooperazione è fondamentale”, ha sottolineato Nardella, “asili nido, scuole, infrastrutture, innovazione, servizi sociali, rigenerazione urbana, qualità dell’abitare, tutte aree critiche per molti Comuni italiani”.

Dura l’analisi del presidente della Liguria Giovanni Toti: “Il #PNRR si basa su target e risultati, ma se l’Italia non si pone degli obiettivi di riforma strutturale del sistema Paese che vadano in parallelo con la messa a terra del Piano, non si riuscirà a trarne il meglio e a portarlo a termine”.

Nel corso dell’incontro sono state richiamate da Catiuscia Marini, responsabile Politiche UE di Legacoop, le criticità evidenziate dalla terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR presentata lo scorso 31 maggio, sintetizzabili in un dato: a febbraio di quest’anno si è registrato un avanzamento della spesa pari a 25,7 miliardi, poco più del 13% del totale delle risorse disponibili (in allegato le slide presentate). Un dato che indica, come sfida prioritaria, quella del rafforzamento della capacità amministrativa ed il supporto tecnico-operativo alle amministrazioni comunali, in particolare del Mezzogiorno. In generale, si impone, per tutti, un impegno di riflessione e di proposta in tempi rapidi, per individuare anche nuove traiettorie di intervento nel quadro di una revisione e di un aggiornamento del Piano. A tale proposito, respingendo l’idea di posticipare ed allungare a dopo il 2026 l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti, Legacoop condivide, invece, la possibilità che, per circostanze oggettive, si rimodulino internamente le scadenze intermedie senza modificare i target finali e si rifinanzino misure che hanno registrato un overbooking o, comunque, un elevato livello di domanda e fondi insufficienti a copertura.

Inoltre, la previsione di un nuovo capitolo del PNRR in attuazione del Piano REPower EU può rappresentare, secondo Legacoop, anche l’occasione di una revisione che permetta di concentrare alcuni investimenti per sostenere la transizione digitale e verde delle imprese (considerati i positivi target già raggiunti da alcune misure con il meccanismo del credito di imposta) ed anche di incentivare, con regole semplificate, il partenariato pubblico-privato per la realizzazione di alcuni progetti connessi alla cultura, alla rete del welfare, al potenziamento dei servizi.

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