Politiche industriali ed economia, Marras: «Sfruttare il Pnrr per spingere sull’innovazione»

FIRENZE – Doppio appuntamento oggi alla Fortezza da Basso nell’ambito di Earth Tecnology Expo per l’assessore alle attività produttive Leonardo Marras che stamani è intervenuto alla presentazione del rapporto elaborato dalla Scuola normale superiore (Sns) di Pisa su “Evoluzione delle politiche industriali nel contesto europeo e nazionale nella prospettiva del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027” e nel pomeriggioi alla presentazione del rapporto curato dalla società di ricerca Met “Toscana: le trasformazioni recenti e la crisi Covid. Indagini MET 2008-2020”.

Questa mattina oltre all’assessore regionale sono intervenuti Mario Pianta docente della Scuola Normale Superiore e Marco Calabrò, dirigente delle direzione innovazione del Mise, e insieme hanno fatto il punto su obiettivi e strumenti delle politiche industriali nel prossimo futuro.

“Servono naturalmente anche strumenti finanziari che consentano alle imprese di crescere, adeguarsi, stare sul mercato di alto livello – ha aggiunto l’assessore -. È importante inoltre dare stimoli importanti su Ricerca & Sviluppo e concentrarci con le misure regionali, ce lo dice il professor Pianta, su alcune filiere verticali capaci di sviluppare valore, soprattutto sul tema della manifattura avanzata della moda, del fashion, della scienza della vita e di tutti quei segmenti di considerevoli dimensioni e di impatto occupazionale sul territorio”.

Le tecnologie digitali, innanzitutto. In un modello industriale dominato dalla diffusione del paradigma tecnologico, l’Italia ha perso nel tempo grandi capacità produttive e si è abituata a importare quasi tutto dall’estero. Servirebbe perciò ricostruire le competenze necessarie per sviluppare l’uso e la diffusione delle nuove tecnologie digitali, creando nuove attività capaci di utilizzare in modo appropriato le tecnologie digitali, sviluppandone le applicazioni nei settori più vari dell’industria e dei servizi, delle attività private e pubbliche, compresa la sostenibilità ambientale, la salute e l’istruzione.

Secondo punto: la sostenibilità ambientale. Il paradigma tecnologico del futuro sarà centrato sullo sviluppo di beni e metodi di produzione eco-sostenibili e a basso impatto ambientale, su processi e produzioni che sfruttano meno energia, meno risorse, meno suolo, sullo sfruttamento delle energie rinnovabili, sullo sviluppo dell’economia circolare. Tale prospettiva offre grandi opportunità per la ricerca e lo sviluppo, l’innovazione, la nascita di nuove attività economiche e sociali, che possono svilupparsi nella sfera delle attività di mercato e nella sfera delle attività gestite direttamente dal pubblico.

“Con lo studio che ci ha fatto Met che ha preso in esame questo lungo periodo – ha specificato Marras durante l’appuntamento pomeridiano – siamo andati a verificare l’impatto delle politiche di industria 4.0 sulle imprese toscane in rapporto alla media nazionale e ci siamo resi conto come per esempio l’impresa toscana abbia reagito anche bene rispetto allo stimolo ma lo ha fatto in maniera più lenta per mancanza di consapevolezza della necessità di innalzare le proprie produzioni , investire nelle nuove tecnologie. E questo è un elemento di difficoltà su cui dobbiamo intervenire, ma la cosa più importante a mio avviso e che viene evidenziata in questo studio è che il sistema toscano ha una serie di nodi composti da imprese, non per forza grandi imprese che rappresentano una comunità economica e che individuate sostenute, rilanciate possono superare le difficoltà. La capacità di dotarsi di strumenti in grado di selezionare ed individuare queste imprese che hanno una maggiore propensione all’innovazione è uno degli elementi più difficili ma anche l’oggetto dell’indagine e anche dell’iniziativa politico istituzionale dei prossimi anni”.

Al seminario pomeridiano sono intervenuti oltre al Marras l’economista Raffaele Brancati e Andrea Bonaccorsi, ordinario di ingegneria gestionale all’Università di Pisa.

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