Si è svolta il 26 settembre a Palazzo Birago a Torino la presentazione dei risultati dell’indagine annuale realizzata dalla Camera di commercio sull’andamento delle cooperative torinesi nel 2022 e nel primo semestre 2023. All’indagine collaborano AGCI Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord e Legacoop Piemonte.
Nel 2022 le cooperative torinesi hanno generato 2,7 miliardi di euro in valore della produzione e hanno dato lavoro a 41.800 addetti. È quello dei servizi il settore in cui le cooperative sono protagoniste: qui converge più della metà (52%) del valore della produzione e quasi il 90% degli addetti.
In termini di rappresentatività, AGCI Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord e Legacoop Piemonte raccolgono insieme 915 cooperative: di queste 690 hanno sede nel torinese, realizzano 1,8 miliardi di valore della produzione (il 66,7% del totale) e impiegano 30.511 addetti (il 73,0%).
“La nostra analisi descrive un mondo cooperativo in costante contrazione dal punto di vista numerico, ma ottimista e dinamico dal punto di vista del fatturato e dell’occupazione, nonostante alcune difficoltà riscontrate nel reperimento delle risorse umane – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Il nostro approfondimento, poi, mostra un’attenzione marcata ai temi della sostenibilità ambientale che porta oltre il 40% delle cooperative a prevedere investimenti in questo ambito, sia in ottica di risparmio energetico e riduzione delle emissioni sia per migliorare l’immagine e il posizionamento aziendale”.
Secondo Dimitri Buzio, Presidente di Legacoop Piemonte: “La cooperazione ha saputo resistere e rispondere positivamente alle difficoltà degli ultimi mesi, quali inflazione e aumento delle materie prime, mantenendo stabile il numero di imprese, ottenendo buoni risultati in termini di fatturato e consolidando i livelli occupazionali. La ripresa di settori come turismo e cultura confermano che anche l’onda lunga della pandemia è ormai superata, mentre i trend del primo semestre 2023 fanno sperare in un anno di ulteriore crescita. Guardando in prospettiva invece emerge la necessità di sostenere e orientare le nostre imprese per il reperimento di risorse finanziarie che, di fronte ad un aumento degli oneri e una diminuzione della liquidità, sono sempre più uno strumento prezioso per i progetti di crescita e consolidamento. Come non si può trascurare la difficoltà dichiarata dalle cooperative di trovare nuove figure professionali adeguate, problema sul quale bisogna intervenire rafforzando le offerte formative finalizzate al matching domanda-offerta”.
“Grande soddisfazione per le nostre organizzazioni deriva dal constatare come le associazioni di rappresentanza siano ancora un punto di riferimento per le imprese – osserva Giovanni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord. – La tenuta generale dei settori principali sia in termini di addetti che di fatturato che di numero di imprese, che ha caratterizzato anche la stagione pandemica, sta cominciando a far intravedere crepe preoccupanti. La reazione passerà dalla capacità di creare controtendenza sul fronte delle cooperative femminili e soprattutto giovanili. Sarà indispensabile sostenere questo percorso con importanti sostegni, in tutti i settori, alle iniziative formative, alla diversificazione dei mercati, alla sostenibilità ambientale e alla transizione digitale”.
Secondo Giuseppe D’Anna, Presidente di AGCI Piemonte Associazione Generale Cooperative: “Il tema dello sviluppo sostenibile rappresenta, insieme alla inclusività, una delle sfide nelle società contemporanee. È importante che le imprese cooperative si propongano di riflettere sul loro ruolo in questo contesto. Il rapporto della Camera di commercio di Torino evidenzia un rallentamento della crescita legato all’aumento dei costi e un crescente pessimismo sull’evoluzione dell’economia italiana. La domanda, però, tiene: molte cooperative hanno aumentato il valore della produzione e molte di esse hanno chiuso l’anno con un utile di esercizio. Sicuramente la fotografia è quella di un Paese certamente inquieto dove crescono i timori, ma che complessivamente vede rafforzarsi i sentimenti di fiducia, serenità, accettazione e aspettativa positiva”.
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