Privacy: 60% italiani preoccupato per la cessione dati ad app. Ferrari (Legacoop), “piattaforme cooperative sono la vera alternativa per la gestione dei Big data”

Roma, 4 giugno 2020 – Oltre il 60% degli italiani è preoccupato per la cessione dei propri dati personali ai gestori di app e siti web, e il 72% è consapevole che si tratta di informazioni dall’elevato valore economico.

È quanto emerge dalle risposte a un sondaggio, condotto da SWG e dall’Area Studi Legacoop la scorsa settimana, per testare l’attenzione degli italiani riguardo la gestione dei Big data e il tema della privacy. In particolare, a considerare “preziosi” i dati personali risultano i giovani tra i 18 e i 34 anni che possiedono un’alta scolarità.

I dati* sono stati presentati in occasione del Consiglio di indirizzo della Fondazione PICO, il Digital Innovation Hub di Legacoop riconosciuto dal Network impresa 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), che oggi ha approvato il programma delle attività, il bilancio consuntivo 2019 e rinnovato le cariche sociali.

«I risultati dell’analisi – dichiara Giancarlo Ferrari, Direttore Generale di Legacoop e Presidente della Fondazione PICO – dimostrano chiaramente che una risposta alternativa alle esigenze dell’economia digitale non solo è possibile, ma è necessaria. Nell’epoca in cui i dati personali sono considerati il “nuovo petrolio” le piattaforme cooperative, anziché guardare al mero profitto generato dall’uso dei dati, permettono a soci e utenti di partecipare alla creazione di valore e ricchezza comuni, attraverso il controllo democratico, la formazione continua, la tutela degli interessi di ognuno e la ripartizione equa dei vantaggi economici». 

A destare interesse sono soprattutto le piattaforme cooperative: ben un terzo degli intervistati è favorevole a diventare socio di una piattaforma online per la vendita di prodotti e servizi in cui è possibile mantenere la proprietà dei dati, e deciderne l’utilizzo. Simili piattaforme sono infatti considerate uno strumento di crescita per i diritti delle persone, la democrazia nel web, il benessere economico di chi vi aderisce – sia esso utente, produttore o consumatore – e in generale per l’economia del Paese.

«La cooperazione – sostiene Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, associazione che assieme a Coopfond ha promosso la nascita della Fondazione PICO – è riuscita a rispondere al difficile momento che stiamo vivendo sia attraverso i principi della partecipazione e della condivisione, sia grazie alle adeguate dotazioni tecnologiche. Il Covid-19 ha dato una nuova centralità ai temi dell’innovazione, rendendo la trasformazione digitale un percorso necessario per le imprese cooperative, che devono ora più che mai implementare e adottare soluzioni costantemente aggiornate e innovative».

“Il primo compito che si è posto il nuovo Consiglio – afferma Giancarlo Ferrari, che presiede la Fondazione – è di estendere la rete PICO in almeno dieci regioni d’Italia. Siamo già al lavoro per raggiungere l’importante traguardo. La Fondazione, attraverso i suoi esperti e le sue attività di formazione, consulenza e assistenza tecnica per la transizione digitale, è e sarà in grado di interpretare una simile scommessa”.

 

Il Consiglio di indirizzo ha eletto il nuovo Consiglio di Gestione così composto: Giulia Alberti, Responsabile Innovazione e Sostenibilità Consorzio Integra; Katia De Luca, Coordinatrice nazionale Generazioni Legacoop; Barbara Farina, Direttrice Legacoop Lombardia; Giancarlo Ferrari, Direttore Generale Legacoop, nominato Presidente della Fondazione Pico; Angelo Migliarini, Vice Presidente Legacoop Produzione e Servizi, nominato Vice Presidente della Fondazione Pico; Francesca Montalti, Vice Presidente Innovacoop; Alessandro Panazza, Financial control & Investment Manager Consorzio CNS; Filippo Parrino, Presidente Legacoop Sicilia; Aldo Soldi, rappresentante Coopfond.

*I dati sono tratti da due distinte analisi svolte da SWG e l’Area Studi di Legacoop: 1) indagine tra le cooperative aderenti a Legacoop sull’impatto dell’epidemia COVID19, report di maggio 2020; 2) piattaforme cooperative, report 28 maggio 2020 su indagine svolte su un campione di cittadini rappresentativo dell’universo della popolazione italiana.

 

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Roma, 25 febbraio 2022 – «La protesta degli autotrasportatori sta conoscendo degenerazioni che vanno oltre il legittimo diritto di manifestazione. Molte imprese, non solo cooperative, subiscono pressioni tali da non permettere l’utilizzo di automezzi propri. Tutto questo determina un blocco di alcune linee produttive con inevitabili ripercussioni sull’impiego della manodopera. C’è già sentore d’infiltrazione tra i manifestanti di frange violente e criminali. Occorre attivare misure di prevenzione sull’ordine pubblico. Chiediamo ai Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili di adottare in tempi rapidi le misure più opportune ed efficaci per porre fine a questa drammatica situazione che costituisce un ulteriore ostacolo alla difficoltosa ripresa economica del Paese e delle nostre imprese, già duramente colpite dai rincari delle materie prime e dei costi energetici». Così il presidente di Alleanza Cooperative Maurizio Gardini, anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone, in una lettera indirizzata a Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno e a Enrico Giovannini ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sulle degenerazioni nel blocco dell’autotrasporto.