Recovery Fund: Alleanza delle Cooperative, spendere bene le risorse in direzione della sostenibilità

Roma, 9 settembre 2020 – Le risorse “straordinarie” del Next Generation EU vanno impiegate e spese bene, attraverso metodologie rendicontabili, efficienti e produttive, con l’obiettivo di ricostruire e rilanciare il Paese, con un’attenzione particolare per il Mezzogiorno, nel segno di un’economia diversa, in cui le persone, il bene comune, la salute dei cittadini vengano prima dell’interesse individuale. Per questo, nel nostro documento “Ricostruire l’Italia cooperando” proponiamo un Piano nazionale della sostenibilità, articolato in iniziative e progetti strategici per il Paese.

Ad affermarlo -nel corso dell’audizione informale sul tema della individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund presso la Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati- sono stati i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, che hanno indicato due premesse fondamentali per l’efficace attuazione di qualsiasi politica economica: l’efficienza della pubblica amministrazione, sia in relazione al patologico malfunzionamento della macchina amministrativa sia in relazione al sistema legislativo, regolamentare e dei controlli; il sistema di relazioni tra pubblico e privato, che deve uscire dalla rigida contrapposizione tra stato e mercato e fondarsi su un nuovo patto tra pubblico, privato e privato sociale, promuovendo le forme di autoorganizzazione economica e sociale, come quella cooperativa, presenti nella comunità.

Le proposte illustrate dall’Alleanza sono articolate in 6 ambiti di intervento.

Imprese e lavoro. Tra le proposte avanzate sul tema, un superamento strutturale delle rigidità sui contratti a termine introdotti con il Decreto Dignità; uno stimolo al rilancio della produttività attraverso una tassazione agevolata al 10%, per i lavoratori delle filiere impegnate durante l’emergenza, degli straordinari e dei premi aggiuntivi erogati, con l’aggiunta di una decontribuzione per i premi di produttività che non vada a danno delle future prestazioni previdenziali; un rafforzamento dei workers buyout, estendendone l’utilizzo anche per la trasmissione di impresa; un investimento sui giovani, ad esempio costruendo una dote (magari utilizzando le risorse del reddito di cittadinanza) che consenta ai giovani che hanno appena terminato il periodo di servizio civile di investire nella costituzione di un’impresa o una cooperativa sociale; incentivi alla capitalizzazione delle imprese, potenziando l’ACE, rivedendo la fiscalità attuale per il ristorno e prevedendo agevolazioni fiscali per destinare il risparmio privato alla capitalizzazione delle PMI e delle società non quotate; il ripristino e il potenziamento degli incentivi per imprese 4.0 e incentivi per piattaforme cooperative a proprietà diffusa in materia di welfare aziendale e territoriale, educazione, cultura, energie rinnovabili.

Misure per imprese bancarie. Esigenza di una normativa bancaria UE fondata sul principio di proporzionalità e quindi strutturalmente attenta alla diversità tra le grandi industrie bancarie e le banche di territorio, al pluralismo, alla crescita oltre che alla stabilità e una nuova filosofia per la gestione dei NPL.

Ambiente ed energia. Recepire la direttiva europea per la costituzione di comunità di energia rinnovabile e comunità di cittadini, strumenti in grado di favorire la fornitura di energia a prezzi accessibili, contrastare la povertà energetica, assicurare la migliore partecipazione al mercato di utenti altrimenti esclusi. Attivare politiche efficaci per l’economia circolare di impresa, la gestione dei rifiuti e delle acque reflue, adottando misure antispreco e promuovendo strumenti di semplificazione. Misure per la manutenzione del verde, in particolare per la gestione delle risorse boschive, e di contrasto al dissesto idrogeologico.

Appalti ed edilizia. Revisione complessiva del Codice degli Appalti nel segno della semplificazione e del divieto di introduzione o di mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi previsti dalla direttive UE e norme per accorciare i tempi di realizzazione delle opere. Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Sociale finalizzato all’incremento di patrimonio a costi accessibili e al sostegno delle persone attraverso il contributo finalizzato di risorse pubbliche.

Turismo e patrimonio culturale. Rafforzare e qualificare il Piano strategico del Turismo e le misure di incentivazione delle reti di impresa; sviluppo di nuovi prodotti turistici investendo in un progetto specifico di sviluppo turistico per le aree interne; riforma dei modelli gestionali e di governance, incentivando la partecipazione degli attori del territorio alla coprogettazione di nuove forme di fruizione dei luoghi della cultura come spazi di socializzazione e di educazione.

Welfare. L’epidemia da Covid 19 ha reso evidente la fragilità e l’insufficienza della rete di assistenza territoriale. Occorre potenziare ed intensificare la rete dei servizi sociali e socio assistenziali presenti sul territorio promossi da cooperative sociali, imprese sociali e enti del terzo settore, puntare alla capillarità dei servizi resi alle persone fragili e continuità assistenziale, considerando servizi essenziali i servizi residenziali, semi residenziali e gli interventi domiciliari. Realizzare reti di assistenza primaria e promuovere welfare di prossimità, sviluppare la sanità digitale e la telemedicina, con definizione di requisiti e protocolli ed investimenti in partnership pubblico-private su piattaforme digitali.

 

 

 

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