Roma, 6 giugno 2024 – “Ha prevalso il senso di responsabilità. Il rinnovo del CCNL, che riguarda anche le lavoratrici e i lavoratori della ristorazione collettiva, avviene in un momento non certo facile per le imprese del settore che gestiscono e forniscono pasti nelle mense scolastiche, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro. L’assenza di norme che prevedono la revisione dei prezzi automatica dei contratti in essere con la Pubblica Amministrazione continua a impoverire un settore che è stato duramente colpito da pandemia e aumento dei costi delle materie prime”.
È il commento di Legacoop Produzione e Servizi a seguito della sottoscrizione del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo, avvenuta ieri insieme a FIPE- Confcommercio, AGCI Servizi e alle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Contratto che prevede l’aumento in busta paga pari a 200 euro, la revisione dell’inquadramento del personale, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa e delle normative in materia di diritti individuali.
Le Parti, sia sindacali che datoriali, nel rinnovare il contratto, hanno riconosciuto le peculiarità e le difficoltà del settore introducendo una norma inedita: la modulazione degli incrementi salariali sarà differenziata rispetto agli altri comparti della ristorazione. Una norma utile, ma non sufficiente.
“Il Governo deve fare la sua parte. – sottolinea il Direttore di Legacoop Produzione e Servizi Andrea Laguardia – Serve una norma straordinaria per adeguare i contratti in essere con la P.A. aggiornandoli con i nuovi costi. Serve, ad un anno dalla sua emanazione, un correttivo del Codice degli Appalti per introdurre norme per la revisione dei prezzi più coerenti con le esigenze del mercato e che tengano conto delle specificità del settore”.
“Positivo, nel CCNL, – afferma Laguardia – il rimando ad un successivo incontro tra i sindacati e le associazioni datoriali per affrontare i temi del settore della ristorazione collettiva e individuare azioni congiunte nei confronti del Governo allo scopo di rendere i contratti con la P.A. più equilibrati e che tengano conto degli aumenti contrattuali e al fine di arginare il fenomeno dei ritardi di pagamento. Per ottenere le innovazioni necessarie al settore serve unità d’intenti e di azioni tra tutte le forze in campo, datoriali e sindacali. Il CCNL deve essere lo strumento principale e condiviso di difesa e sviluppo della ristorazione collettiva”.
“Il riconoscimento degli aumenti salariali per migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore al fine di difendere il loro potere di acquisto –conclude il Direttore di Legacoop Produzione e Servizi- è anche il riconoscimento per lo straordinario lavoro che ogni giorno viene svolto nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi di lavoro. Fornire pasti sani e nutrienti a milioni di persone consente al Paese di avere l’energia giusta per affrontare le sfide quotidiane”.