Rinnovato il 18 maggio, (verbale di accordo accessibile tramite il link posto in calce al presente articolo), il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, uno dei contratti più importanti per numero di contraenti e per una platea che raccoglie quasi un milione di lavoratori, tra preparatori, facchini, autisti, driver e rider.
L’accordo, di natura soltanto economica, ribadisce gli impegni assunti dalle Parti negli avvisi comuni del 3 dicembre scorso e prevede l’insediamento entro il 30 giugno di una commissione tecnica nazionale per la riscrittura del contratto e per la modernizzazione e la definizione della struttura del CCNL, tale da renderlo al passo coi tempi e con i profondi cambiamenti che il settore ha avuto e avrà nel prossimo futuro.
Il contratto innanzitutto prevede un significativo allungamento della sua durata e terminerà il 31 marzo 2024.
La parte economica del rinnovo prevede un aumento di 90 euro sui minimi tabellari ai livelli 3s e B3, la cui prima tranche di 15 euro sarà riconosciuta ad ottobre 2021, la seconda di 25 euro a ottobre 2022, la terza di 20 euro ad ottobre 2023 e la quarta ed ultima tranche di 30 euro a marzo 2024.
È stato pattuito poi un EDR di 10 euro al 3s, da riparametrare per livello, erogato a partire da gennaio 2022 per 13 mensilità e che non avrà incidenza su alcun istituto contrattuale.
Previsti poi 4 euro di bilateralità, da corrispondersi anche questi a partire da gennaio 2022, di cui 2,5 euro per sanità integrativa e 1,5 euro per l’ente bilaterale Ebilog.
Infine, a copertura del periodo di carenza contrattuale è stato previsto un importo di 230 euro una tantum, in tre tranche di cui la prima di 100 euro erogata entro luglio 2021, la seconda di 50 euro ad ottobre 2021 e la terza di 80 euro da erogarsi ad aprile 2022.
L’una tantum è destinata ai lavoratori in forza alla data del 18 maggio e riparametrata in quote mensili in relazione alla durata del rapporto nel periodo interessato.
Per quanto riguarda le imprese cooperative, quest’ultime, potranno corrispondere l’una tantum attraverso gli strumenti propri della cooperazione stessa.
Pur trattandosi di un rinnovo oneroso, in un settore che ha visto sì molti ambiti crescere ma anche tanti altri comparti colpiti dalla crisi, la cooperazione ha questa volta, a differenza dei due precedenti rinnovi, sottoscritto con le altre parti datoriali il contratto, avendo garantito alle proprie associate costi certi per un periodo temporale prolungato, uno spostamento verso il termine del contratto del montante e la difesa completa della parte speciale “cooperazione” presente nel contratto.
Una firma che ha dimostrato la rinnovata presenza e importanza della cooperazione sul tavolo di trattativa, un’importanza riconosciuta sia dalle parti datoriali che da quelle sindacali.