Ravenna, 1/3/2024 —Legacoop Romagna considera ingiustificabile la bocciatura da parte del governo dell’ordine del giorno per accelerare l’istituzione della ZLS dell’Emilia-Romagna e condivide le preoccupazioni del Presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, Giorgio Guberti, sulla necessità di approvare rapidamente la normativa sulle ZLS: un’occasione di sviluppo che agevolerebbe investimenti significativi.
La Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna occuperebbe un’area di 4.900 ettari, 9 province, 28 comuni, 25 aree produttive e 11 nodi intermodali, coinvolgendo più di 100mila addetti, trovando il suo fulcro nel Porto di Ravenna, interessato da un programma triennale di investimenti di 3 miliardi e 140 milioni che ha l’obiettivo di consolidarlo e rafforzarlo come scalo navale nevralgico per il commercio con il Mediterraneo orientale e il nord Africa.
Sgravi fiscali e semplificazioni autorizzative sono le opportunità normative che vedono la nostra regione già pronta, grazie all’attività della Camera di Commercio e delle amministrazioni interessate, elementi in grado di attrarre investimenti da parte delle imprese, di generare benessere diffuso in un territorio (quello di Ravenna e della Romagna) che sta cercando di rialzarsi dall’evento catastrofico dell’alluvione del maggio del 2023.
All’interno della ZLS sono possibili, infatti, a titolo esemplificativo una serie di agevolazioni tra cui: riduzione dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi che impattano sulla ZLS; previsione di bandi dedicati a supporto degli investimenti produttivi; incentivi per l’assunzione di nuovi occupati e per il rafforzamento dell’attività formativa; attivazione di politiche di supporto all’internazionalizzazione delle imprese. Possibili misure da sommare al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali che, al momento, rappresenta l’unico strumento agevolativo nazionale connesso alle ZLS.
L’atto bocciato dal governo Meloni — firmato, tra gli altri, dalla deputata del PD di Ravenna Ouidad Bakkali — avrebbe garantito un rapido insediamento del Comitato d’Indirizzo, così che le aziende presenti nella ZLS potessero insediarsi ed entrare nella piena operatività. Sarebbe inoltre potuta partire la promozione dell’area verso gli investitori internazionali.
Non ci convincono le giustificazioni date da esponenti della maggioranza di una bocciatura puramente tecnica, dovuta a differenze nell’iter di istituzione delle ZLS tra le altre realtà interessate a livello nazionale. Dove i percorsi sono più avanti di altri, come in questo caso, occorre favorirli il più possibile. Ricordiamo, infatti, che la ZLS istituita in Veneto con Dpcm del 5 ottobre 2022 (avente come fulcro il Porto di Venezia) attende tuttora l’avvio della propria operatività con un Dpcm apposito, volto a disciplinare le modalità organizzative di funzionamento della ZLS medesima.
Si tratta di un’opportunità che non può essere ostacolata da decisioni ostruzionistiche, che nascondono la volontà di strumentalizzare una scelta importante ai fini dello sviluppo economico e sociale non solo del nostro territorio ma dell’intero Paese.