È stato sottoscritto ieri ad Accumoli (Rieti), al termine del Tavolo Istituzionale presieduto dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, il Contratto istituzionale di sviluppo del cratere centro Italia, il programma dedicato ai territori colpiti dallo sciame sismico del 2016-2017 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). A darne annuncio, un comunicato stampa del dicastero che spiega che il CIS ha una dotazione di 160 milioni di euro, di cui 100 provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e gli altri 60 milioni dalle risorse a disposizione del Commissario straordinario per la ricostruzione. Il fondo sarà impiegato nella realizzazione di progetti e investimenti integrativi e complementari alla ricostruzione materiale degli edifici, e il Contratto siglato ieri ne comprende un primo elenco di 49 – per ulteriori 84 progetti, il governo, viene specificato, è al lavoro per reperire le risorse necessarie -, organizzati in cinque aree di intervento:
- ambiente e risorse naturali (tra gli esempi riportati, sarà digitalizzata la rete idrica in provincia di Ascoli Piceno);
- cultura e turismo (come la valorizzazione dell’area archeologica di Teramo, il Sistema integrato per lo sviluppo dell’entroterra maceratese, “Marche outdoor”, progetto “Terre Mutate”, Campus Borgo Lanciano, percorsi ciclabili e pedonabili);
- trasporti e mobilità (tra cui piano d’azione e mobilità sostenibile per Castelluccio di Norcia, ricostruzione del collegamento funiviario nel comprensorio dei Monti Gemelli, svincolo A24 di Montorio al Vomano);
- riqualificazione urbana (come la realizzazione di infrastrutture per il Piano per gli insediamenti produttivi ad Accumoli e interventi per la valorizzazione di diversi centri storici);
- infrastrutture sociali (riportando l’esempio della creazione del Biodistretto di “Terra Viva” ad Amatrice, del nuovo polo agroalimentare per le eccellenze della Valle dell’Aso, e di case di riposo, centri termali, impianti sportivi).
La realizzazione di queste prime opere potrà partire immediatamente, spiega il ministero, e seguirà le stesse procedure già previste per le opere inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
A questo link l’elenco completo delle opere.