Roma, 10 febbraio 2022 – Il decreto “Sostegni-Ter” interviene con un metodo selettivo condivisibile, ma nel delineare il profilo di alcuni istituti o l’ambito di intervento rischia di non raggiungere gli scopi prefissi; in particolare, occorre migliorare ed integrare le misure contro il “caro energia”, gli interventi relativi alla revisione dei prezzi nei contratti pubblici e le misure antielusive per i bonus edilizi.
È quanto hanno sostenuto i rappresentanti di Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione presso la Commissione Bilancio del Senato.
Riguardo al caro energia, secondo l’Alleanza le soluzioni individuate nel decreto non sono sufficienti ad evitare il rischio di chiusura di molte imprese in vari settori, compreso l’agroalimentare, che, pur non rientrando negli standard europei di quelli energivori, cui sono destinati i ristori, hanno consumi molto elevati. Tra le possibili soluzioni, sottolinea l’Alleanza, un’estensione del meccanismo del credito di imposta riservato alle imprese energivore, il differimento temporaneo, senza interessi, nel pagamento delle bollette, la riduzione delle aliquote fiscali sui prodotti energetici, l’avvio di una riduzione strutturale degli oneri di sistema. Occorrono inoltre interventi che promuovano una reale partecipazione degli utenti soprattutto in forma organizzata. Per questo è necessario dare urgente attuazione alla disciplina in materia di comunità energetiche dei cittadini: per queste ultime, come per le cooperative elettriche “storiche”, è poi indispensabile eliminare dal testo del decreto la misura che rischia di discriminare e penalizzare senza ragione un modello virtuoso di produzione mutualistica e non lucrativa di energia.
Sul piano della revisione dei prezzi nei contratti pubblici, l’Alleanza delle Cooperative sottolinea come il decreto perpetui la scarsa attenzione riservata ai contratti pubblici di servizi in questa delicata fase economica ed avanza la proposta di integrare la disposizione, individuando, in analogia a quanto previsto per i contratti di lavori, un sistema di riferimento per la revisione dei prezzi nel settore dei servizi, caratterizzati da alta intensità di manodopera. È invece opportuno, nei lavori pubblici, correggere alcune previsioni del decreto, migliorando il meccanismo della rilevazione dei prezzi dei materiali, finora dimostratosi inadeguato, e intervenendo urgentemente sui nuovi bandi di gara per adeguare le basi d’asta ai nuovi costi.
Per la parte relativa ai bonus edilizi, secondo Alleanza delle Cooperative le misure antielusive contenute nel Decreto, anche se rispondono ad una logica di selezione dei soggetti imprenditoriali e finanziari non più rinviabile, rappresentano un cesura troppo profonda rispetto alla normativa esistente oltretutto con effetti retroattivi. La discussione parlamentare, pertanto, dovrà trovare un giusto equilibrio tra le esigenze di certezza degli investimenti già effettuati da famiglie ed imprese e la tutela della legalità.
L’Alleanza ha inoltre richiesto di intervenire su alcune misure di sostegno già varate, e non disciplinate nel decreto in esame. Si tratta della necessità di prevedere sostegni più robusti rispetto all’esonero dalla contribuzione addizionale che un datore di lavoro è tenuto a versare al momento dell’utilizzo dei trattamenti di integrazione salariale. Così come occorre dare ristoro alle imprese che non hanno l’esercizio coincidente con l’anno solare e che, per una grave lacuna della disciplina relativa al contributo a fondo perduto perequativo, non ne hanno beneficiato pur avendone i requisiti. Ancora, prevedere anche per il 2021 le misure di sostegno alle imprese della ristorazione collettiva, ancora in difficoltà per gli effetti della pandemia, previste dal decreto Sostegni bis ed estendere a tutto il settore del trasporto persone non di linea la misura di sostegno prevista all’art.3 solo per alcuni segmenti.