Roma, 22 febbraio 2024 – “L’impegno per la sostenibilità non ammette marce indietro: il governo italiano sostenga l’adozione della Direttiva UE sul dovere di responsabilità delle imprese ai fini della sostenibilità e si impegni per un futuro più sostenibile ed etico, definendo un impianto normativo funzionale ad esprimere la potenzialità positiva del provvedimento e, allo stesso tempo, coerente con le esigenze delle imprese”.
A chiederlo è Simone Gamberini, Presidente di Legacoop, riferendosi al rinvio della ratifica, a seguito di dichiarazioni di possibili astensioni da parte di alcuni Stati membri dell’Unione, della Direttiva sulla quale è stato raggiunto un accordo politico tra il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo il 14 dicembre 2023.
“In quanto imprese democratiche e partecipate che si impegnano per un’equa distribuzione della ricchezza prodotta, la qualità del lavoro e dell’ambiente, la cura delle persone e del territorio -sottolinea Gamberini – le cooperative operano per costruire un modello di sviluppo più sostenibile ed inclusivo e, quindi, sostengono in modo convinto l’adozione di questa direttiva, un importante passo in avanti per affermare in modo concreto il rispetto, da parte delle grandi imprese, dei principi di responsabilità sociale verso la sostenibilità”.
Il presidente di Legacoop indica anche l’esigenza che il recepimento della direttiva da parte del nostro Paese possa avvenire con la definizione di misure efficaci ma, allo stesso tempo, prevedendo tempistiche e condizioni che permettano l’adesione graduale delle imprese, in considerazione della loro dimensione e complessità.
“Un’attenzione particolare – conclude Gamberini – va riservata all’impatto sulle PMI che, pur non direttamente coinvolte, dovranno adeguarsi, per lavorare in filiera, al rispetto dei criteri definiti dalla Direttiva, imparando a comprendere, valutare e gestire le opportunità e i rischi dei profili di sostenibilità rispetto alla propria attività, con la conseguenza di dover ridefinire i processi produttivi e di prestazione di servizi e di rivedere gli assetti organizzativi”.