SOSTENIBILITÀ – Presentato al 41° Congresso nazionale Legacoop il primo bilancio di sostenibilità dell’associazione

La cooperazione vista sotto la lente della sostenibilità, storie ed esperienze che delineano una posizione già avanzata di Legacoop sulle questioni di sviluppo sostenibile. La definizione di un percorso di collaborazione e condivisione per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi sul piano della crescita sostenibile dell’Associazione. È questo il cuore del primo bilancio di sostenibilità associativo di Legacoop Nazionale, presentato il 2 marzo scorso a Roma durante la giornata introduttiva del 41° Congresso nazionale, che si è tenuto all’Auditorium Parco della Musica nei due giorni successivi.

Il bilancio è stato presentato da Francesca Ottolenghi, responsabile Sostenibilità & Cooperazione di Legaccop, Francesco Maria Gastaldi, dell’Ufficio Sostenibilità & Cooperazione, Alberto Anselmo, esperto in sostenibilità di SCS Consulting. 

“Perché siamo arrivati a un bilancio di sostenibilità?”, ha esordito Ottolenghi. “Abbiamo deciso che fosse fondamentale, nel momento in cui è stato definito già da un anno nel documento di mandato un percorso verso la sostenibilità, ratificato dalla Presidenza, e il cui avvio è stato sancito con l’istituzione dell’Ufficio Sostenibilità & Cooperazione, avere un meccanismo di promozione della sostenibilità verso il sistema cooperativo. Una promozione che deve essere in linea, da un lato, con l’identità cooperativa, dall’altro con tutte le sfide che stiamo vivendo e che vivremo nel prossimo futuro, con l’agenda 2030 e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, nonché con gli standard internazionali come il GRI (Global reporting initiative) e le direttive UE che stanno emergendo”.

“Un bilancio di sostenibilità è uno strumento di accountability”, ha poi spiegato la responsabile Sostenibilità & Cooperazione, “uno strumento importantissimo, perché serve a monitorare e a misurare gli impatti sulle dimensioni economica, sociale e ambientale. Serve anche a comunicare in maniera trasparente e a rendicontare in modo accurato tutte le performance di sostenibilità, per verificare se gli obiettivi prefissati vengono raggiunti o se bisogna cambiare strategia per lavorare sul processo a 360 gradi”.

E ancora: “Fin da subito abbiamo stabilito che non volevamo un bilancio di sostenibilità che fosse esclusivamente la fotografia dell’Associazione, ma che valorizzasse tutto il sistema Legacoop Nazionale e tutti i progetti e le politiche associative che i territori e i settori hanno portato avanti. Lo abbiamo fatto con un percorso di engagement complesso, assicurando la massima coerenza con gli standard internazionali”.

“Il processo è avvenuto in varie fasi: innanzitutto un assessment interno all’associazione Legacoop, tutti gli uffici e le strutture sono stati analizzati con interviste e analisi di documenti che consentissero di valutarne il livello di sostenibilità; poi, in collaborazione con l’Area studi, abbiamo effettuato unanalisi congiunturale tramite un questionario specifico sulla sostenibilità, su 345 cooperative, le cui risposte sono state analizzate e inserite nel bilancio; infine, la sfida più grande è stata lavorare con le associazioni territoriali e settoriali e con la rete dei 32 referenti della sostenibilità, sono stati fatti quattro focus group e delle interviste settoriali one to one con i settori”.

“È stato davvero un lavoro partecipato, condiviso, complesso”, ha concluso Ottolenghi. “Ha coinvolto tutti gli uffici di Legacoop nazionale, tutte le associazioni territoriali e settoriali, l’Area Studi, la Commissione Pari opportunità di Legacoop, Generazioni Legacoop, Fondazione Pico, Halieus (struttura associativa di Legacoop per la cooperazione internazionale allo sviluppo), la società Guattani 9. Siamo stati egregiamente accompagnati da SCS Consulting, società di consulenza aziendale di Bologna, ha aggiunto Ottolenghi, che ha ringraziato “Simona Ceccarelli , Alberto Anselmo, Lidia Panciera e Augusta Franco. La grafica del documento è di PazLab ”che ha lavorato con pazienza e ingegno”, ha segnalato, “ringraziamo anche Coopfond, senza il cui contributo non sarebbe stato possibile redigere il bilancio”.

“Ci sono alcuni elementi che oggi spingono sempre di più le organizzazioni di impresa a considerare sempre di più la sostenibilità come aspetto centrale”, ha spiegato invece Alberto Anselmo. “Ci sono degli elementi di bda parte dell’opinione pubblica, dei consumatori, delle nuove generazioni, per quanto concerne gli aspetti di natura ambientale e sociale. Stanno crescendo i prodotti che hanno etichette green, c’è un forte focus anche da parte delle nuove generazioni, i nuovi talenti cercano impieghi che dimostrino coerenza tra i valori celebrati e le azioni messe in campo”.

“Se da una parte cresce la sensibilità, dall’altra oggi ci si muove in un contesto normativo che sta spingendo molto su questo tema. Il green deal europeo è una delle principali milestone dell’UE, che ha dato vita a una serie di iniziative con cui la comunità finanziaria, in particolare con l’action plan per finanziare la crescita sostenibile, ha accelerato questo processo di transizione. Sulla rendicontazione di sostenibilità, oggi in Italia esiste un decreto legislativo (dlgs 254/2016) che deriva da una direttiva UE (9/2014), che obbliga alcune grandi imprese, circa 200, a rendicontare aspetti di natura ambientale, sociali e di business e governance. Nel novembre 2022, è stata approvata una nuova direttiva UE che amplierà il numero di soggetti obbligati alla rendicontazione. Anche in Italia, dunque, vedremo sempre più imprese che dovranno lavorare sulla sostenibilità”.

Infine Francesco Maria Gastaldi ha illustrato la struttura del documento di bilancio di sostenibilità: “Abbiamo suddiviso il documento in due sezioni, la prima dedicata alla sostenibilità della struttura Legacoop e la seconda sezione dedicata al rapporto delle Legacoop settoriali e territoriali con la sostenibilità”.

Quanto alla 1° sezione, ha spiegato Gastaldi, “abbiamo fatto una analisi dei numeri di Legacoop, quali ad esempio: valore della produzione, numero di imprese associate, soci dipendenti e distribuzione nei settori. Abbiamo analizzato la governance di Legacoop nazionale, concentrando anche l’attenzione sulla rappresentanza femminile e la presenza di giovani; abbiamo valutato l’impatto economico dell’associazione attraverso la misurazione del valore generato e distribuito; inoltre il bilancio esamina la sostenibilità sociale, attraverso l’analisi del personale Legacoop, con ad esempio dei focus su genere e retribuzione; infine, abbiamo inserito un focus sulla sostenibilità ambientale: energia consumata, intensità energetica, emissioni prodotte”.

La 2° sezione esamina il valore sostenibile delle associate, dei settori e dei territori e racconta le iniziative di sostenibilità e le best practice messe in atto. Infine, all’interno del documento, compare il report di sostenibilità sulle attività messe in atto dal nostro Ufficio nel 2022”.

A questo link il video della presentazione https://www.youtube.com/watch?v=JrPcuiMa4uY 

Di seguito alcune foto della giornata del 2 marzo.

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