Spesa fondi UE: a che punto siamo arrivati ad aprile 2020?
In un periodo in cui i fondi europei ancora liberi e già in tasca all’Italia sono destinati a giocare un ruolo strategico contro la crisi economica causata dal coronavirus, due nuove infografiche dell’Agenzia di coesione raccontano l’avanzamento della spesa certificata di questi fondi al 30 aprile 2020.
> CRII+: i fondi UE disponibili subito contro il Covid-19
Gli ultimi dati sui fondi europei 2014-2020 pubblicati dall’Agenzia di coesione fotografano il livello di spesa certificata raggiunto sia dai Programmi operativo regionali (i Por) sia dai Programmi operativi nazionali (i Pon) al 30 aprile 2020.
Si tratta del primo aggiornamento rispetto a quello di inizio anno in cui l’Agenzia confermava il raggiungimento degli obiettivi stabiliti da parte di tutti i programmi operativi.
La spesa dei fondi UE nelle regioni
La prima infografica riguarda il livello di spesa certificata al 30 aprile 2020 raggiunta dalle singole regioni italiane, sia sul versante dei fondi Fesr sia su quello dei fondi Fse.
In cima alla classifica in termini assoluti si pone la Puglia che tra Fesr e Fse al 30 aprile 2020 ha certificato oltre 1,9 miliardi di euro (rispetto all’importo programmato complessivo che è pari a 7,1 miliardi).
Al secondo posto, sempre in termini assoluti, si colloca la Sicilia che a fine aprile vanta poco più di 1,4 miliardi di spesa certificata complessivamente tra i due programmi, con la parte del leone svolta dal Fesr dove l’isola arriva a certificare oltre 1,2 miliardi di euro (rispetto all’importo programmato complessivo Fesr che è pari a oltre 4,27 miliardi) e i restanti 191,5 milioni di euro che riguardano invece l’Fse (rispetto all’importo prgrammato complessivo del Fondo sociale europeo di 820 milioni).
Infine al terzo posto sul podio, sempre in termini assoluti, si posiziona la Campania che porta a casa oltre 1,33 miliardi di spesa certificata al 30 aprile sommando Fesr e Fse. Come nel caso della Sicilia, i numeri più alti riguardano il Fesr con 1,12 miliardi di euro (a fronte di oltre 4,11 miliardi di importo programmato complesivo), mentre per quel che riguarda l’Fse la Regione registra 207,3 milioni certificati (rispetto a oltre 837 milioni di importo programmato complessivo).
Tra le regioni a obiettivo convergenza resta distanziata, invece, la Calabria che al 30 aprile ha registrato una spesa certificata pari a 698,2 milioni di euro tra Fesr e Fse, rispetto a oltre 2,37 miliardi di importo programmato complessivo.
Restando sempre sui numeri assoluti, appaiono più modesti gli importi delle altre regioni (tutte non a convergenza), che però hanno da gestire anche importi programmati complessivi più piccoli.
Per quanto riguarda il Fesr, tra le regioni più grandi l’importo più alto di spesa certificata è della Toscana con 318,9 milioni di euro (importo programmato complessivo di 792,4 milioni). Seguono, sempre in termini assoluti, la Lombardia con 273,6 milioni (importo programmato complessivo di 970,4 milioni), il Lazio con 268,6 milioni (importo programmato complessivo di 969 milioni), il Piemonte con 264,8 milioni (importo programmato complessivo di 965,8 milioni), l’Emilia Romagna con 229,8 milioni (importo programmato complessivo di 481,8 milioni) e il Veneto con 160,7 milioni (importo programmato complessivo di 600 milioni di euro).
> Coronavirus: l’uso dei fondi strutturali e il futuro bilancio UE
La spesa certificata dei Pon al 30 aprile 2020
Per quanto riguarda i Programmi operativi nazionali (Pon), in termini assoluti al primo posto figura Occupazione giovani con oltre 1,193 miliardi di spesa certificata a fine aprile (importo programmato complessivo di oltre 2,785 miliardi).
Sempre in termini assoluti seguono rispettivamente al secondo e terzo posto il Pon Scuola con 722,1 milioni di euro (importo programmato complessivo di oltre 2,852 miliardi) e il Pon Imprese e competitività con 628,7 milioni di euro certificati (importo programmato complessivo di oltre 3 miliardi di euro).