“Nel contesto di radicale cambiamento in cui viviamo, è ormai chiaro che serve il concorso di risorse, idee e valori per affermare una visione diversa dell’economia, che sappia promuovere la sostenibilità, conciliando attività economiche, sviluppo sociale e salvaguardia ambientale, anche in un’ottica di rispetto delle generazioni future. Un modello, tra l’altro, che aiuti pure a superare la disaffezione verso la vita pubblica e a rimotivare tramite la partecipazione collettiva la fiducia nelle istituzioni democratiche”. Queste le parole del presidente di Legacoop Nazionale Simone Gamberini sul magazine Vita, in un articolo da lui firmato che si inserisce nel dibattito aperto da Andrea Morniroli e Marisa Parmigiani (rispettivamente amministratore della cooperativa sociale napoletana Dedalus e Head of sustainibility del Gruppo Unipol) sul medesimo giornale.
Secondo il presidente, “la richiesta di un nuovo modello di sviluppo più umanistico e meno utilitaristico, più sensibile e rispettoso dei rapporti sociali e non meramente di mercato, più inclusivo e tollerante e non semplicemente estrattivo, più generativo e diffusivo di valori oltrechè di valore economico”, dunque più lungimirante e meno prepotente, sembra “radicato nella epoca post pandemica”.
Infine, in questo quadro, “la cooperazione come prassi imprenditoriale, e pure come idea di progresso diffusa e affermata negli ultimi due secoli, trae certamente nuova linfa e, potenzialmente, un nuovo ruolo che noi riteniamo protagonista”.
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