Le associazioni AGCI Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Sociali e il Forum del Terzo Settore nel Lazio hanno richiesto alle istituzioni locali, regionali e nazionali di condividere oneri e responsabilità per un percorso di contrattazione collettiva con l’obiettivo di garantire maggiori tutele per i 42mila lavoratori delle cooperative sociali e migliorare le prestazioni per i centomila assistiti nella regione. Nonostante la revisione del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori a febbraio, le associazioni hanno lamentato la mancanza di un adeguamento delle tariffe, insufficienti rispetto alla crescente domanda di servizi sociali.
Le cooperative sociali, dopo una manifestazione al Campidoglio, hanno organizzato un presidio sotto la sede della Regione Lazio, chiedendo il rispetto del patto di sussidiarietà tra pubblica amministrazione e cooperative sociali, fondamentale per garantire servizi sociali, sanitari e socio-assistenziali alle fasce più deboli della comunità. L’aggiornamento del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (CCNL) prevede un aumento mensile di 120 euro per il livello C1 e una quattordicesima al 50%, con un aumento complessivo del 12%. Inoltre, le associazioni datoriali hanno chiesto che i costi non ricadano solo sulle imprese, poiché queste operano in sinergia con le istituzioni, auspicandosi un miglioramento continuo dei contratti per gli operatori del sociale, coinvolgendo il Comune della capitale, la Regione Lazio e ministero preposto, per garantire qualità, accessibilità ed efficacia dei servizi in tutta la regione.
Infine, le centrali cooperative regionali hanno chiesto interventi urgenti dalle istituzioni per evitare il ricorso agli accordi di gradualità, necessari per riallineare i trattamenti economici; nonostante l’applicazione degli gli aumenti salariali previsti da cinque mesi, le tariffe non sono state adeguate dalle istituzioni, mettendo a rischio la sostenibilità economica delle cooperative. Dopo anni di gare al massimo ribasso e politiche che hanno privilegiato la quantità sulla qualità, le cooperative sociali temono una crisi imminente, pertanto, richiedono un impegno concreto per migliorare le condizioni contrattuali dei lavoratori da parte di tutte le istituzioni competenti.
Tariffe contrattuali e diritti: le cooperative sociali del Lazio chiedono adeguamento al Comune di Roma
Condividi su: