A 7 mesi dal rinnovo del CCNL delle cooperative sociali, la gran parte dei comuni umbri non ha ancora riconosciuto i maggiori costi alle cooperative. L’Osservatorio delle associazioni datoriali e sindacali ha chiesto un incontro ai Sindaci dei 12 Comuni capofila per verificare l’adeguamento dei contratti con le cooperative sociali e l’applicazione della LR 2/2024.
Alcune luci e molte ombre: a 7 mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto nazionale di lavoro della cooperazione sociale, in Umbria solo una piccola parte dei “committenti” ha adeguato i contratti e recepito le novità normative. A denunciarlo è l’Osservatorio regionale dell’Umbria su appalti ed accreditamenti, formato da centrali cooperative (Legacoop, Confcooperative, Agci) e organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs), che stamattina nel corso di una conferenza stampa ha presentato un report sul “riconoscimento del valore della cooperazione sociale”.
Il nuovo contratto dei lavoratori delle cooperative sociali, in vigore dal 1 febbraio, ha migliorato le retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro sociale. In Umbria sono 280 le cooperative sociali attive, che erogano complessivamente servizi per un valore di 260 milioni. Gli addetti nel settore sono 9.500, di cui 1000 persone disabili o svantaggiate, ed erogano servizi a 80.000 cittadini, rappresentando un attore fondamentale del welfare locale.
Per le cooperative sociali il nuovo contratto determina nel 2024 un incremento del costo del lavoro di 12 milioni di euro, in termini percentuali questo si traduce in un incremento del costo del lavoro di oltre il 5%, che a regime arriverà a oltre 15 punti percentuali. E dato che il 90% dei ricavi delle cooperative stesse proviene dalle amministrazioni pubbliche (USL, Comuni ed altri enti), la sostenibilità del welfare locale è a rischio in assenza di un pieno riconoscimento da parte delle amministrazioni pubbliche dei dovuti incrementi a favore delle cooperative sociali.
“In Umbria – afferma Andrea Bernardoni, coordinatore dell’Osservatorio Regionale Appalti – analizzando l’adeguamento dei contratti delle amministrazioni pubbliche con le cooperative sociali la situazione presenta poche luci e molte ombre. Tra le luci si sono l’adeguamento delle tariffe dei servizi accreditati effettuato dalla Regione Umbria nel giugno scorso e l’adeguamento dei contratti relativi ai servizi sociosanitari effettuato dalla Usl Umbria 2. La situazione più critica, invece, è quella relativa alle cooperative di inserimento lavorativo. La quasi totalità dei contratti tra queste cooperative e le amministrazioni pubbliche non sono infatti stati adeguati”.
L’Osservatorio Regionale Appalti, vista la situazione particolarmente critica, ha scritto ai 12 sindaci dei Comuni capofila delle zone sociali chiedendo un incontro urgente per rimuovere gli ostacoli che stanno rallentando l’adeguamento dei contratti con le cooperative e verificare il livello di applicazione della LR 2/2024. Una legge molto importante, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa regionale, che vuole assicurare la qualità del lavoro e dei servizi alla persona, promuovendo anche l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e utilizzando lo strumento delle procedure di gara riservate, previste dal codice dei contratti pubblici.