Bologna, 26 febbraio 2025 – Una chiusura del 2024 positiva e molta preoccupazione per l’andamento dell’economia nei prossimi mesi. È la fotografia scattata dall’Area Studi Legacoop sugli andamenti delle cooperative aderenti a Legacoop Emilia-Romagna. Il 54%, in base ai preconsuntivi, prevede di chiudere i bilanci 2024 con un incremento del valore della produzione. Tra queste, il 49% vede incrementi significativi, superiori al 5%. L’occupazione è cresciuta nel 36% delle cooperative mentre nel 51% è rimasta stabile. A preoccupare sono le prospettive per l’anno in corso: il 98% delle associate vede un peggioramento (43%) o stabilità (55%) dell’economia italiana. La maggioranza delle cooperative prevede, nei prossimi 4-5 mesi, stabilità sia nell’andamento della domanda di mercato che nell’occupazione. In questo contesto aumenta il numero di imprese cooperative che aumenteranno gli investimenti: il 30% del totale investirà di più dell’anno precedente.
Tutti questi dati sono stati presentati nel corso della direzione di Legacoop Emilia-Romagna che si è tenuta a Bologna il 26 febbraio, con al centro il tema del ruolo della cooperazione nelle politiche regionali. Durante l’evento sono intervenuti Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, e Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale.
“Abbiamo condiviso le priorità indicate nel programma di mandato della nuova giunta regionale e anche le motivazioni alla base della pesante manovra di bilancio, che ha l’obiettivo di mantenere alta la qualità sociale e la competitività del territorio – ha commentato Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna – Ma nel contesto di incertezza in cui ci troviamo è necessario fare un salto di qualità per l’innovazione, per la sicurezza e l’infrastrutturazione del territorio, per il welfare, per l’emergenza casa e la rigenerazione urbana. Per noi è determinante definire un nuovo rapporto tra pubblico e privato che metta al centro persone e territorio. Il Patto per il Lavoro e il Clima è il luogo in cui condividere proposte e traiettorie di sviluppo, ma quel Patto va allargato e rilanciato”.
Nell’analisi dell’Area Studi Legacoop sono stati indicati anche i principali problemi che vivono le cooperative: la difficoltà a trovare manodopera, segnalata dal 51% delle cooperative, resta il problema principale delle cooperative, anche se in diminuzione rispetto alle precedenti rilevazioni. In forte crescita le preoccupazioni per l’aumento dei costi energetici, segnalato dal 39% delle aderenti (in crescita del 21%), e per l’aumento dei costi delle materie prime, segnalato dal 31% delle imprese intervistate (in crescita dell’8%).
“Le difficoltà sono evidenti ma la crescita degli investimenti segnala la volontà delle cooperative di restare protagoniste e affrontare le transizioni – conclude Montroni – Le grandi sfide che abbiamo davanti devono impegnare tutti, privati, enti locali e governo nazionale, a far crescere la competitività del territorio. Non sono più tollerabili i ritardi, a partire da quelli sul Passante di Bologna: i colli di bottiglia della mobilità nel nodo di Bologna costano 350 milioni di euro l’anno, una cifra insostenibile, che mina la competitività delle imprese, con ricadute sui redditi delle famiglie”.
Legacoop Emilia-Romagna associa circa 1.000 cooperative che hanno realizzato un valore della produzione di 31,7 miliardi di euro, con 161.000 dipendenti e oltre 2,7 milioni di soci. Il valore della produzione sale a 56 miliardi di euro, pari al 17,9% dell’economia regionale, considerando le imprese controllate da cooperative.