Nel ravennate, le Cooperative Agricole Braccianti (CAB) sono fra le più colpite dalle piogge torrenziali dei giorni scorsi. La cooperativa energetica ènostra ha chiesto a Legacoop Romagna, suo partner, com’è la situazione e cosa si può fare per sostenere le cooperative del territorio. Per iniziare, il primo e più semplice gesto è quello del sostegno economico: è nata l’idea, insieme a Banca Etica, di lanciare insieme la campagna “Un abbraccio ai braccianti”.
ènostra invita dunque a partecipare alla raccolta fondi destinata alle cooperative agricole e coordinata da Legacoop Romagna. Invitiamo pertanto le socie e i soci di ènostra a indirizzare le proprie donazioni al seguente conto:
Intestatario Legacoop Romagna.
IBAN IT88H0538713109000035002031
Causale “Campagna un abbraccio ai braccianti”
Donare è certamente la priorità, ma per rimettere in sesto i territori servono anche braccia, buona volontà e presenza. C’è ancora chi ha l’acqua in casa e chi sta lottando per ripulire il fango. In base agli ultimi aggiornamenti, le situazioni più gravi sono a Sant’Agata sul Santerno e nei territori limitrofi, così come a Conselice (dove l’acqua ancora non è scesa). In generale in tutta la Bassa Romagna l’intervento di volontarie e volontari è estremamente prezioso. Ciascuno per quello che può, facciamo sentire la forza della rete, la nostra presenza e la doverosa attenzione per la comunità colpita.
I dati sono impressionanti. Sono stati sommersi un totale di oltre 6 mila ettari, ovvero 60 chilometri quadrati, l’equivalente di 9 mila campi da calcio. Distrutte le colture estensive (grano, orzo, girasole, mais, erba medica). Stessa sorte per le orticole: pomodori, fagiolini, barbabietole, cipolla. Sommersi frutteti, vigne, vivai di fragole e asparagi. Incommensurabile il danno anche economico del disastro, che mette a rischio il lavoro degli oltre 600 soci e dipendenti.
Nonostante gli enormi danni subiti, le Cooperative Agricole Braccianti hanno messo al primo posto l’impegno verso la collettività e la solidarietà: il settimo principio della cooperazione, alla quale sono rimaste fedeli anche nell’ora più buia. Ha fatto il giro d’Italia la storia di CAB Terra: “Sacrificare i campi per salvare Ravenna, la scelta più difficile”. La cooperativa di braccianti ha infatti accettato il taglio dell’argine sinistro sul Canal Magni per riversare le acque in un’area di circa 200 ettari di campi e pineta, in modo da alleggerire la piena e salvare dall’alluvione la città di Ravenna. CAB Massari, con cui ènostra collabora nel progetto “Cooperative in transizione” promosso da Legacoop Romagna, ha acconsentito all’inondazione controllata di parte dei propri terreni per alleggerire la pressione sull’area industriale di Conselice. Ha inoltre messo a disposizione mezzi, uomini e materiali per il Consorzio di Bonifica, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e il Comune. Ma sono molte altre le storie di solidarietà.
CAB Massari ha perso 82 ettari di vigneto. Se consideriamo che in ogni ettaro di vigna conta circa 2800 piante e ogni singola pianta ha un costo di 2 euro, parliamo di 460 mila euro solo per il ripristino di un vigneto. Nel caso di meli, peri e peschi il costo è di 8 euro a pianta e per ciascun ettaro di frutteto perso servono 20.000 euro, nel caso di mele o pere, e 12.000 euro per le pesche.