Unicoop Tirreno: via libera dal CDA al progetto di bilancio 2022, utile a 618mila euro

Unicoop Tirreno chiude anche nel 2022 il Bilancio in positivo: a fine anno la cooperativa ha registrato un utile netto consolidato di 618mila euro e un risultato di esercizio con un utile di 888mila, le vendite lorde al dettaglio sono state pari a 842,2 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. A certificarlo, il progetto di bilancio approvato dal Cda che sarà sottoposto alle votazioni dei soci, dal 22 al 24 maggio in tutti i punti vendita, e dal 30 maggio al 6 giugno, nelle Assemblee dei soci..

Il margine operativo lordo consolidato si è attestato a 17,7 milioni, risultando in calo rispetto ai 34,2 milioni del 2021, per effetto, tra l’altro, dell’incremento del costo delle bollette energetiche, salite in un anno da 9 milioni di euro a quasi 18 milioni, e della scelta della cooperativa di assorbire una parte dell’aumento inflattivo per contenerne l’impatto sui consumatori. I vantaggi per i soci – sconti, promozioni e punti legati alla spesa – lo scorso anno hanno superato i 40,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 39,6 milioni del 2021. Una cifra che, sommata a quelle delle promozioni non esclusive, raggiunge circa 77 milioni di euro.

Unicoop Tirreno ha proseguito la politica di investimenti a favore dei punti vendita. Nel 2022 sono stati investiti circa 21 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto allo scorso anno, di cui 18,2 milioni per interventi di rinnovamento e ammodernamento, e 2,2 milioni per renderli più sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico. La cooperativa ha continuato a tutelare la salute di dipendenti e clienti dal contagio da Covid-19, investendo 741mila euro. Crescono anche la gestione finanziaria, a 8,8 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto ai 3,9 milioni del 2022, e il patrimonio a 264,1 milioni di euro (+2%). Il prestito sociale è di 571,9 milioni.  

Al 31 dicembre 2022 Unicoop Tirreno conta 96 negozi in Toscana, Lazio e Umbria, 540mila soci e 3.500 dipendenti, il 95% dei quali con contratto a tempo indeterminato.

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