Urban, quando i fondi europei fanno centro. Il caso Bari

L’approfondimento di Enrico Martial su https://www.startmag.it/

 

Una trentina di anni fa, Bari vecchia era quasi soltanto nota per i furti e gli scippi, il 37% dei suoi giovani tra 18 e 29 anni non aveva completato la scuola dell’obbligo. Adesso è linda, illuminata, un gioiellino che unisce stradine bianche a cattedrali, basiliche e case antiche, in cui passeggiarci è piacevole, pieno di scoperte.

Anche senza metterla sull’eroismo, sul finire degli anni Novanta, Loredana Campagna coordinava da una solitaria stanza del ministero dei Lavori pubblici un programma europeo, Urban, e discuteva poi le cose da fare con un discreto numero di persone, più o meno convinte, al ministero del Tesoro, nei Comuni, negli stessi Lavori pubblici. Urban erano nato nel 1994 per recuperare le aree difficili di 118 città europee, con 900 milioni di euro. Sedici città erano italiane, quattro in Puglia, una era Bari, il progetto era su Bari vecchia, il suo trascurato patrimonio romanico e i suoi ottomila complicati abitanti.

Un cartello che ricorda il finanziamento di Urban è affisso sulla chiesa della Vallisa, ora sconsacrata, gioiellino romanico per concerti il cui fronte si affaccia su una via stretta, mentre dall’altra parte il piccolo abside separa due ristoranti sulla piazza del Ferrarese, ormai sul mare. In quel finire degli anni Novanta, con 20,8 milioni di euro, si recuperavano proprio Palazzo Ferrarese e il Fortino, e soprattutto si metteva in piedi un processo che interessava anche la formazione dei giovani e le attività economiche. Urban ha avuto un seguito e le politiche urbane, con i relativi investimenti, anche su Bari vecchia, sono arrivati fino a noi, prima in Urban II e poi nei programmi europei gestiti a livello regionale (i POR) e nazionale (i PON, come il PON “città metropolitane”).

Di questa prima trasformazione “europea” della Bari vecchia, restano memorie orali e un opuscolo che si deve anche al piglio di Clara Collarile, che allora presiedeva il comitato di sorveglianza del programma.

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