Vino, Legacoop Agroalimentare: occorrono misure per contrastare i cambiamenti e affrontare i mercati

Export non brillante, soprattutto in Usa e Cina, vendite in calo in Italia, costo dell’energia e delle materie prime ancora elevato. Ma a preoccupare, in particolare, sono le nuove tendenze e i tentativi di demonizzarlo. Sono i temi relativi al vino trattati da Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, in occasione del convegno “L’agricoltura del futuro tra reddito e sostenibilità” che si è tenuto l’11 novembre a Offida, in provincia di Ascoli Piceno, organizzato dalla cooperativa Vinea, al quale erano presenti anche Valentina Sourin, responsabile settore vino Legacoop Agroalimentare, e Simone Cecchettini di Legacoop Marche. “Sicuramente, oltre ad una ‘naturale’ tendenza al cambiamento dei modelli di consumo da parte della popolazione, specie tra i giovani, un altro fattore che incide negativamente sono i continui tentativi di stigmatizzazione del prodotto vino, con approcci spesso quasi proibizionistici”. Tra gli esempi, le etichette allarmistiche o i tentativi di escludere il settore dai finanziamenti per la Promozione. Dunque negli ultimi anni si è assistito ad una serie di iniziative che penalizzano inevitabilmente il prodotto. Ecco perché, ha evidenziato Maretti, “il mondo produttivo europeo ha chiesto alla Commissione Ue di intervenire mediante la costituzione di un Gruppo di Alto Livello volto ad analizzare la situazione del settore e proporre soluzioni di supporto”. 

Le richieste all’High level group. Il gruppo di lavoro prevede 4 incontri, il primo si è tenuto a settembre, l’ultimo dovrebbe essere a dicembre. “Come cooperazione italiana, in linea anche con la posizione del Copa-Cogeca, abbiamo proposto una serie di iniziative”, spiega Maretti. Tra queste “il prolungamento della durata delle autorizzazioni al reimpianto, da 3 a 8 anni, anche con effetto retroattivo e la sospensione della concessione delle autorizzazioni all’impianto al livello Ue per un periodo di 3 anni. Oltre a limitare i nuovi impianti in aree che hanno adottato misure di crisi (distillazione, stoccaggio privato, estirpo)”. Chiesta anche “la possibilità di trasferimento dei fondi inutilizzati all’anno successivo, da mantenere all’interno dei fondi settoriali e da utilizzare per finanziare misure di crisi e di velocizzare il processo di adozione per misure di crisi”. Tra le richieste anche quelle di “estendere le misure di promozione al mercato interno europeo” e un “supporto alla promozione nei mercati senza limiti temporali”. Infine “in tema di strumenti assicurativi occorre prevedere un sostegno anche per le cooperative per il mancato conferimento, oltre che per il singolo viticoltore”.

La viticoltura italiana ed europea. Le previsioni per questa annata sono di 41 milioni di hl di vino con un +7% rispetto al 2023, ma ancora molto al di sotto della media quinquennale. A incidere negativamente è stato anche quest’anno, l’ormai consueto impatto di fenomeni climatici estremi, dalle piogge eccessive al Centro-Nord alla siccità nel Sud. Per quanto riguarda l’Unione europea, la produzione stimata è di 146,307 milioni di hl (-6% sul 2023) .

Il mercato del vino. I consumi sono in costante calo, sia a livello nazionale, sia comunitario e mondiale, in particolare per quel che riguarda i vini rossi. In Italia, nella prima metà del 2024, le vendite nella gdo hanno registrato un calo di volumi del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,6% in valore) e raggiunto il minimo storico dai livelli pre-Covid, con un calo del 9,5% rispetto al 2019. L’export nazionale di vino segna ancora valori positivi (primo semestre 2024: +2,4% sui volumi, +3,2% in valore), tuttavia, si registrano alcuni segnali negativi in mercati anche molto importanti come Stati Uniti e Cina.

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