Il Paese ha bisogno di un piano per il lavoro che abbia al centro orientamento, formazione come unicum con il lavoro, decent work: retribuzione dignitosa e qualità e salute nell’ambiente di lavoro. Inoltre lo smartworking cambierà canoni organizzativi e rapporti con l’economia delle comunità.
Nel piano del governo c’è un approccio vecchio, sbagliata l’idea di Gol (garanzia occupabilità dei lavoratori) perché punta solo ad assistere le persone e non a renderle attive, consapevoli, autonome. La “presa in carico” deresponsabilizza la persona e rende inefficace l’azione positiva e l’unico esito che determinerà, sarà agevolare la sedimentazione di bacini di lavoratori che rivendicheranno l’assistenza a vita in mancanza di un vero accompagnamento al lavoro e alla riqualificazione.
FONTE: www.huffingtonpost.it del 4 gennaio 2021