Otto milioni di euro per il recupero di aziende in crisi o già fallite da parte di cooperative costituite dai lavoratori che si uniscono e rilevano l’impresa, dando vita a workers buyout: questa la definizione del Fondo rotativo della Regione Lazio, che consente di ottenere finanziamenti agevolati a tasso zero per sostenere l’acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione da parte dei suoi lavoratori.
Istituito nel 2019, è rimasto tuttavia ancora inutilizzato. Per questo Legacoop Lazio il 23 maggio a Roma, durante l’evento “Workers buyout. Il lavoro si fa impresa”, ha proposto la creazione di una cabina di regia per agire tempestivamente nell’individuazione delle crisi aziendali e costituire una filiera per far conoscere e diffondere lo strumento del workers buyout nel Lazio.
“La legge regionale 13 del 2018 ha messo a disposizione uno strumento formidabile per la promozione dei workers buyout. Tuttavia, finora è rimasto inattivo – ha chiarito Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio -. I motivi di questa inerzia sono diversi, in parte rappresentati dagli effetti della pandemia, ma di certo è mancata un’azione corale e coordinata di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nelle crisi di impresa: i sindacati, le tre centrali cooperative e le altre organizzazioni datoriali, il mondo delle professioni, le Istituzioni – ha continuato-. Dobbiamo fare passi in avanti in merito al coordinamento di tutti questi soggetti. Vogliamo che il wbo diventi una soluzione alla quale pensare spontaneamente di fronte ad una crisi di impresa. Una cabina di regia in seno alla Regione Lazio, un comitato promotore, una task force che comprenda le società finanziarie che si occupano professionalmente del WBO? L’importante è che sia operativo e in grado di intercettare tempestivamente le crisi” ha concluso.