Welfare collaborativo, a Trieste il convegno di Legacoopsociali FVG

Vogrig: “Una sfida  che a livello regionale sia il Terzo settore che la Pubblica amministrazione hanno saputo cogliere. Un cambio di passo non solo tecnico- amministrativo, ma anche culturale”.

Felice: “ Un approccio non competitivo, ma collaborativo rispetto a determinati bisogni, che per loro natura associazioni e cooperative sociali conoscono meglio proprio perché presenti sul territorio”.

Nel 2017 l’approvazione del Codice del Terzo Settore che, tra l’altro, ha introdotto nuovi strumenti collaborativi che mirano, in alternativa al sistema degli appalti, a rinsaldare il contributo dei diversi attori locali per il perseguimento di finalità di interesse comune per i cittadini. Sette anni dopo dall’avvio di questo percorso alternativo, che ha previsto l’introduzione della pratica dell’amministrazione condivisa tra Pubblico e privato sociale, il Friuli Venezia Giulia si fa ora protagonista con la pubblicazione da parte di LegacoopSociali Fvg delle Linee guida per un welfare collaborativo, fino ad oggi assenti, per mappare quelle che sono  le co-progettazioni e le co-programmazioni sul territorio rispetto a tutta una serie di fondamentali servizi alla persona come attività sociali, socio-sanitarie, housing sociale, fino a turismo e cultura, solo per citare qualche esempio.

La presentazione il 23 ottobre al Mib Trieste School Management, alla presenza di oltre duecento tra rappresentanti del Terzo Settore, associazioni, studiosi, amministratori e rappresentanti della sanità regionale. «Un evento importante con una grande partecipazione ad attestare  l’attenzione e l’interesse  per  l’amministrazione condivisa – ha commentato la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig –. Una sfida  che a livello regionale sia il Terzo settore che la Pubblica amministrazione hanno saputo cogliere superando le incertezze e i timori che la complessità di questo strumento inevitabilmente pone. Un cambio di passo non solo tecnico- amministrativo – ha proseguito –, ma anche culturale. Molte le sollecitazioni, criticità ma anche proposte, dall’esigenza di riportare al centro la co-programmazione, all’importanza di rilevare, uniformare e analizzare i dati, ma anche la richiesta di promuovere un tavolo di confronto delle esperienze in corso per trovare soluzioni condivise e far evolvere e dispiegare il potenziale dell’amministrazione condivisa».

L’amministrazione condivisa in Fvg

«Con la riforma del Codice del Terzo Settore – spiega Paolo Felice, presidente di LegacoopSociali Fvg – l’Ente pubblico può decidere, a sua discrezione e in alternativa al Codice dei contratti pubblici, di dialogare preferibilmente all’interno di un concetto di amministrazione condivisa. In questo modo, Pubblica Amministrazione ed enti del Terzo Settore, quindi anche cooperazione sociale, siedono allo stesso tavolo, analizzano i bisogni delle comunità dei territori e quindi co-progettano e co-gestiscono insieme quelle che sono le attività per risolvere i bisogni che sono stati mappati. Un approccio quindi non competitivo, ma collaborativo rispetto a determinati bisogni, che per loro natura associazioni e cooperative sociali conoscono meglio proprio perché presenti sul territorio».

Una sessantina le progettualità nate in questo modo dal 2017 ad oggi. Progettualità che LegacoopSociali ha ora mappato, grazie a uno studio realizzato assieme all’Università di Trento, per promuovere in tutta la regione Friuli Venezia Giulia, dove esiste una lunga tradizione di politiche di sviluppo e coesione sociale, delle linee guida specifiche sull’amministrazione condivisa e per mettere a valore gli aspetti virtuosi e collaborativi tra PA e Terzo Settore, ma anche per risolvere eventuali aspetti critici riscontrati.

Il convegno

Tanti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata, aperta dai saluti del Vescovo di Trieste, Mons. Enrico Trevisi, e dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, Massimo Tognolli. A prendere la parola sono stati Andrea Crismani, professore ordinario in Diritto amministrativo all’ateneo di Trieste e direttore del Master “Dmts – Diritto e Management del Terzo settore” e Alceste Santuari, professore associato al Dipartimento di Sociologia e diritto dell’economia dell’Università di Bologna, che si sono soffermati sugli aspetti normativi dell’amministrazione condivisa, Paolo Felice, presidente LegacoopSociali Fvg e Luca Fazzi, professore ordinario al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, che hanno presentato al pubblico il percorso di LegacoopSociali per la redazione delle linee guida e Raoul Bubbi, direttore del Servizio affari giuridici e legislativi della direzione e politiche Terzo Settore della Regione Fvg, che ha parlato della specificità regionale delle linee guida stesse. In seguito spazio a una tavola rotonda, moderata dalla presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig, dal titolo “Inizio del cammino in Friuli Venezia Giulia. Profili di visuale”, alla quale hanno preso parte Alessandro Lombardi, capo dipartimento per le politiche sociali, del Terzo Settore e migratorie, Raoul Bubbi, direttore Servizio affari giuridici e legislativi della direzione e politiche per il Terzo Settore, Giovanna Pacco per l’associazione De Banfield, Paolo Felice per LegacoopSociali Fvg.

Pomeriggio dedicato infine alle buone prassi in Friuli Venezia Giulia. A portare la propria testimonianza sono stati diversi esponenti delle Pubbliche Amministrazioni (regionali e locali) e del Terzo Settore, che hanno presentato esperienze virtuose di “amministrazione condivisa” nelle aree delle politiche di protezione e inclusione sociale a favore di persone in situazione di fragilità.

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